A Oristano la Tharros rischia di sgonfiare il pallone. Presidente nella bufera

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29 set 2018

La gloriosa società biancorossa, nonostante gli oltre 110 anni di storia, si trova a serio rischio scomparsa dal panorama sportivo regionale

Di: Piero Marongiu

La vicenda Tharros, che milita nel campionato di Prima Categoria regionale, continua a tenere banco in città. A far saltare gli argini in cui fluiva il disagio di giocatori (in particolare quelli arrivati alla corte del presidente Prometeo Vacca con il progetto intercultura) e alcuni addetti ai lavori, oltre alla batosta (6 a 1) rimediata dai biancorossi sul campo del Villaperuccio nella gara d'esordio stagionale, è stata la precarietà in cui si sono trovati molti atleti sul fronte vitto e alloggio.

E gli oristanesi, solitamente sornioni, dopo le notizie allarmanti apparse sulla stampa nei giorni scorsi, hanno scoperto che la gloriosa società biancorossa, nonostante gli oltre 110 anni di storia, si trova a serio rischio scomparsa dal panorama sportivo regionale. L’allontanamento, con metodo assolutamente inusuale del tecnico Carlo Deriu, deciso per alzata di mano dai giocatori in risposta alla domanda formulata loro dal presidente Vacca, ha aperto scenari paradossali relativamente alla gestione di squadra e società e gli oristanesi non si sono fatti sfuggire l’occasione di esprimere commenti feroci verso Vacca, accusandolo di non dare ai suoi atleti neppure da mangiare visto che in campo non si reggono in piedi per la fame.

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La cronaca, cruda e impietosa, dice che alcuni di quei ragazzi oltre a non avere la certezza del vitto manca anche quella dell’alloggio. E si sa, se non si ha la necessaria serenità non si può certo rendere al meglio durante la prestazione agonistica. Ma la situazione più grave riguarda Jean Kevin Niaba, 27enne francese, arrivato in città lo scorso agosto insieme alla compagna Debora e al loro cane.

A Niaba era stato promesso vito, alloggio, un’auto e uno stipendio di 650 euro mensili. Ma Niaba, almeno finora, non dice di non aver ricevuto nulla. Anzi, il soggiorno in città se lo è pagato con i suoi soldi e adesso non gliene sono rimasti neppure per pagarsi il biglietto di ritorno al suo paese. “Inizialmente abbiamo alloggiato in un hotel cittadino, poi in un bed & breakfast - dice mostrando le fatture -. Il presidente doveva rimborsarmi le spese sostenute, invece non risponde al telefono né ai miei messaggi.

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Non ho più soldi e non so come fare. Per fortuna mio fratello mi sta inviando qualche euro, così però non posso andare avanti”. Debora, la sua compagna, lo guarda e non riesce a trattenere le lacrime. Dai proclami di vittoria finale fatti da Vacca durante la preparazione estiva, nel volgere di un mese è mezzo, si è passati a una situazione di disarmo pressoché totale: il parco giocatori è ridotto all’osso, il settore giovanile inesistente e i problemi economici sempre più gravi.

Il patron del sodalizio biancorosso risponde che qualcuno sta remando contro di lui, e che la situazione non può che migliorare. Ma i tifosi non gli credono e stanno organizzando una serie di pacifiche contestazioni per chiedergli di passare la mano, e la prima sarebbe in programma in occasione della partita che la Tharros giocherà tra le mura amiche contro Villacidro domani.

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Prometeo Vacca ribatte colpo su colpo, accusando a sua volta gli oristanesi di non voler bene alla Tharros, visto che nessuno si avvicinerebbe alla società per puro spirito di volontariato, come avviene in molti altri centri isolani, dove tutti danno una mano senza nulla chiedere in cambio. Respinge con sdegno le accuse di chi afferma che avrebbe lasciato i giocatori senza mangiare e con la paura di non avere un alloggio. “Per Niaba abbiamo fatto quanto era nelle nostre possibilità - puntualizza Vacca, definendo calunnie gratuite quelle espresse contro la sua persona -. Il ragazzo, arrivando con compagna e cane al seguito, ha complicato la situazione, sia alloggiativa che logistica. Nei prossimi giorni gli parlerò e vedrò di chiarire ogni cosa con lui”.

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Il giocatore replica affermando di aver perfino trascorso, insieme alla sua compagna e al cane, una notte nella sede della società. “E’ vero - conferma Vacca - ma solo perché aveva dimenticato la chiave dell’alloggio che gli ho messo a disposizione nella serratura, pertanto non poteva aprire la porta”. Sulla vicissitudini della Tharros è intervenuto anche il sindaco Andrea Lutzu. “Ho appreso della vicenda nelle scorse ore e nei prossimi giorni convocheremo il presidente della società per discutere della situazione venutasi a creare - dice Lutzu -. Sono però dell’avviso che sia necessaria una presa di posizione forte della città e di tutte le istituzioni della provincia”.

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E mentre di Jean Kevin Niaba, della sua compagna e del loro cane si stanno occupando i servizi sociali cittadini, che hanno provveduto a fornirgli le provviste per i prossimi giorni, martedì prossimo il presidente Vacca dovrebbe incontrare l’assessore allo sport del Comune Francesco Pinna, al quale dovrà dire come stanno realmente le cose in seno alla società. intanto che si attendono schiarite sul fronte societario, nei giorni scorsi, si è fatto avanti l’imprenditore del settore ortofrutticolo Tonio Mura (ex presidente del Terralba calcio), il quale ha detto di essere pronto a rilevare le quote societarie da Vacca (ma prima vuole vedere il quadro economico della società) e a lavorare per rilanciare la Tharros.

Nei prossimi giorni si saprà se la trattativa è destinata ad andare in porto o meno.

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