Ospedale San Camillo, l’assessore Arru promette: “Il presidio non si chiude, potenziamo come previsto nella legge”

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18 ott 2018

"Pensiamo di aver fornito elementi utili per rasserenare animi giustamente preoccupati"

Di: Redazione Sardegna Live

Un tavolo permanente per l’Ospedale di Sorgono all’interno del quale vengano monitorate passo dopo passo le azioni da compiere per mettere in opera la riforma sul territorio.

Un laboratorio nel quale si parta da elementi di conoscenza di fatto e da valutazioni tecniche per progettare il futuro della struttura sanitaria. Con il contributo di tutte le componenti: sanitarie, politiche, civiche.

Il primo tavolo di monitoraggio per l'attuazione della riforma sanitaria che riguarda non solo l'ospedale di Sorgono, punto di riferimento del Mandrolisai e unico ospedale di zona disagiata di montagna, ma anche la medicina del territorio con importanti servizi (percorso nascita, screening oncologici, Casa della salute, neuropsichiatra infantile, servizio per le tossicodipendenze, medicina dello sport) si conclude con un accordo su questi aspetti di metodo. Un metodo che si avvia a diventare un modello per l’intera Isola.

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Alla presenza di sindaci e amministratori della Comunità montana del Mandrolisai, di rappresentanti degli operatori e di cittadini, in un incontro coordinato dal Presidente della Comunità montana, Alessandro Corona, l’assessore regionale Luigi Arru accoglie le proposte formulate dal Commissario della Provincia, CostantinoTidu, e conferma che l’ascolto dei territori e una realizzazione partecipata delle azioni per la Sanità locale sono lo strumento adeguato per superare incomprensioni e conflitti.

“L'ospedale di Sorgono non si chiude. Ci stiamo prodigando perché tutto quanto previsto nella legge di riforma venga realizzato, qualificato, potenziato, superando le difficoltà e le complessità tecnico-amministrative”.

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Approccio corroborato dalla Direttrice dell’Area socio-sanitaria di Nuoro, Grazia Cattina, che sottolinea come le difficoltà della struttura di Sorgono siano sentite a livello più generale da tutta l’Azienda per la Tutela della Salute regionale e come si possano risolvere facendo di Sorgono e di tutti gli ospedali decentrati - in particolare di quelli localizzati in zone disagiate - parte di una rete regionale. Una rete che metta in comune risorse umane qualificate, che si spostano in relazione alle necessità e utilizzano le dotazioni presenti nei diversi presidi.

“Siamo molto soddisfatti per il clima positivo e produttivo dell’incontro”, chiosa Arru. “Pensiamo di aver fornito elementi utili per rasserenare animi giustamente preoccupati: la salute è un nostro diritto primario ed è naturale che l’attenzione sia molto elevata, soprattutto in aree del territorio lontane dai centri maggiori”. Fare insieme diventa dunque una priorità: “Mettere in campo l’ascolto nella fase di messa in opera della riforma sul territorio per noi diventa essenziale. E’ la strada che percorreremo da qui alla fine del mandato”.

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