Donna 60enne ‘stalkerizzata’ e molestata su Fb: “Non mettete mai il vostro numero di telefono visibile”

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30 ott 2018

Spesso oltre alla mail, per la registrazione su messenger o per altre applicazioni scaricate, è richiesta l’identificazione personale col proprio numero

Di: Alessandro Congia

Una storia assurda, vissuta nell’era della new tecnology, dove sempre più spesso (talvolta anche in maniera non anonima), si prevarica su una donna, facendolo in modo spregevole senza temere ai guai a cui si va incontro. I consigli degli esperti, della Polizia Postale, sono sempre gli stessi: per tutelarsi è davvero necessario inserire sul web soltanto le strette informazioni necessarie, pubblicare e rendere visibile il proprio numero di telefono privato è un serio rischio a cui si va incontro senza pensarci troppo. Chi c’è dall’altra parte della tastiera può spingersi oltre in modo volgare, offensivo, con fare minaccioso: SardegnaLive da spazio a questa storia affinchè possa servire ancora di più a stare più attenti tra le fitte reti insidiose del web, dove oltre all’utilità della nuova tecnologia, c’è anche qualche trappola tesa da individui pericolosi.

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(A.C.)

Quella che doveva e poteva essere una semplice amicizia virtuale sui social come tante, si è trasformata in una serie di infinite vessazioni e molestie con tanto di parolacce e minacce: “Ora il tuo numero di cellulare lo scrivo su tutti i bagni pubblici di Cagliari…. “. L’incubo ha inizio qualche settimane fa, accade esattamente a Cagliari, ma per tutelare madre e figlia la nostra Redazione ha deciso espressamente di utilizzare due nomi di fantasia: le incontriamo di persona, il loro viso è ancora visibilmente contratto dal malessere e dalle notti insonne, chi racconta l’assurda storia è Francesca, 48 anni, come lavoro svolge un’attività a contatto col pubblico come libero professionista, la madre 60enne vittima del terribile episodio è casalinga.

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Il racconto

Ieri mia mamma, prima di raccontarmi tutto, mi ha chiesto come si potesse togliere il numero di telefono personale dal messenger di Facebook...Dopo averglielo tolto, ha iniziato il racconto, in lacrime. Un viscido, lo abbiamo definito così dopo che la vicenda pian piano cominciava a farsi seria e pericolosa, le ha chiesto l’amicizia su Facebook e lei, visto che avevano un amico della nostra famiglia in comune, ha commesso l’errore di accettarlo. Ovviamente sono iniziati i messaggi classici: “bella lei”; “ci sei?”; “rispondi”. Mia mamma molto cortesemente gli ha finalmente risposto: “Ciao, benvenuto tra le mie amicizie…buona serata”. Da lì sono iniziati gli insulti e le minacce:

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“sei una t****, si vede che non s**** da molto, vecchia sfigata (mamma ecc. ecc.

Le telefonate

Dalla piattaforma social e dallo smartphone per chattare, lui l’ha addirittura chiamata al telefono privato, dopo che lei l’ha bloccato su Facebook, ha continuato con gli insulti, bloccato anche lì, messaggi su whatsapp, con minacce tipo: “do il tuo numero a chiunque, lo scrivo su tutti i cessi della stazione! Vedrai che lo faccio t**** di m***a!”
Eravamo disperate – racconta la ragazza – mamma stava vivendo nel terrore, poi tramite l’amico che abbiamo in comune sappiamo chi è, non è un personaggio inventato, un cosiddetto fake, ma esiste per davvero, ha una sua foto e non ha paura di quello che potrebbe succedere stalkerizzando le ignare vittime. Inizialmente – prosegue il racconto Francesca – volevamo denunciare in Questura tutto questo schifo perché non le dava tregua, ma abbiamo deciso di lasciar perdere visto che fortunatamente le molestie sono improvvisamente terminate perché il contatto che abbiamo in comune gli ha parlato e messo in guardia sulle conseguenze penali a cui sarebbe andato immediatamente incontro. Quasi d’incanto le persecuzioni a tutte le ore sono cessate, ma è rimasto lo shock e la paura per un trauma psicologico inconsapevole a cui mia mamma stava andando incontro. Ho voluto interpellarvi - termina la figlia - per evitare che chiunque possa commettere errori o disattenzioni soprattutto sui social, per mettere in guardia tutti, è pieno di gente malata e fuori di testa, state attenti alle amicizie che accettate, e soprattutto non mettete il vostro numero su Facebook. Non fatelo Mai. Di tutta questa storia – conclude con occhi lucidi Francesca – papà non ne sa nulla e mai verrà a saperlo, conosce indirettamente questo individuo perverso che frequenta luoghi pubblici in città come tanti, le conseguenze sarebbero ben più gravi perché conoscendo nostro padre agirebbe senza aspettare denunce o Tribunali”.

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