Il 32% bambini sardi a rischio povertà

Annuncio pubblicitario
13-11-2018

Nell'Isola più diseguaglianze educative tra centri e periferie

Di: Ansa

In Sardegna il 32,3% dei bambini e adolescenti vive in condizioni di povertà relativa. Ma non sono solo le condizioni economiche del nucleo familiare a pesare sul loro futuro. Inoltre la segregazione educativa allarga sempre di più la forbice delle disuguaglianze, in particolare nelle grandi città come Cagliari. Lo rileva il 9/o Atlante dell'infanzia a rischio "Le periferie dei bambini" di Save the Children, pubblicato da Treccani. Nel capoluogo sardo i 15-52enni senza diploma di scuola secondaria di primo grado segnano una percentuale prossima allo zero in quartieri come Monreale (0.3%) e Monte Mixi (0,7%), con un divario che cresce progressivamente fino ad arrivare ai dati più alti nei quartieri di San Michele (11,6%) e Cep (11,8%)

Annuncio pubblicitario

Differenze sostanziali tra una zona e l'altra riguardano anche i Neet, i ragazzi tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non sono inseriti in alcun circuito di formazione: anche in questo caso le differenze tra aree della città sono significative. Si va dai numeri più bassi di La Vega (4,3%) a zone dove la concentrazione è più alta come Borgo Sant'Elia (18,2%)[2]. Anche i dati tratti dai test Invalsi testimoniano il divario nell'apprendimento scolastico. Anche i dati tratti dai test Invalsi testimoniano il divario nell'apprendimento scolastico, che secondo i risultati riportati a Cagliari, hanno avuto miglior esito nel comune piuttosto che nelle aree della cintura metropolitana.

Annuncio pubblicitario

Allargando lo sguardo alle altre risorse educative essenziali per lo sviluppo dei bambini, scopriamo, ad esempio, che i minori che non hanno l'opportunità di navigare su Internet nel Mezzogiorno e nelle Isole si concentrano nei capoluoghi delle grandi aree metropolitane (36,6%), e vivono spesso nelle famiglie con maggiori difficoltà economiche (38,8%), così come, nelle stesse zone, i bambini e adolescenti che non svolgono attività ricreative e culturali raggiungono il 77,1%[4], un dato che in Sardegna scende molto attestandosi al 58,4%.

Annuncio pubblicitario


Possiamo continuare a utilizzare i tuoi dati per rendere gli annunci più rilevanti?

I nostri partner raccolgono dati e utilizzano i cookie per la personalizzazione e la misurazione degli annunci.

ACCETTO

Gestisci le opzioni

Puoi cambiare la tua scelta in qualsiasi momento nel nostro centro privacy

Come raccogliamo e usiamo i tuoi dati

Pubblicità

Il nostro sito web è finanziato dalla pubblicità online. Questo ci aiuta a creare nuovi contenuti e a mantenerli liberi. Quando visiti il ​​nostro sito Web, il tuo browser invia automaticamente determinate informazioni ai nostri partner pubblicitari. Questo include l'URL della pagina che stai visitando e il tuo indirizzo IP. I nostri partner possono anche impostare cookie sul browser o leggere cookie già presenti.Se la personalizzazione della pubblicità è attiva, i nostri partner utilizzeranno le tue informazioni per rendere i tuoi annunci più utili per te.Se la personalizzazione degli annunci è disattivata, non raccoglieranno o utilizzeranno le tue informazioni per personalizzare gli annunci mostrati all'utente. Continuerai a vedere gli annunci, ma potrebbero non essere altrettanto utili. Gli annunci possono ancora essere basati sull'argomento del sito web o dell'app che stai guardando, i tuoi attuali termini di ricerca o sulla tua posizione generale, ma non sui tuoi interessi, sulla cronologia delle ricerche o sulla cronologia di navigazione.

Strumento di Privacy fornito da  Clickio

Indietro

Potresti visualizzare annunci meno pertinenti per te. Questi annunci utilizzano i cookie, ma non per la personalizzazione. Ulteriori informazioni su come utilizziamo i cookie

ACCETTO

Puoi cambiare la tua scelta in qualsiasi momento nel nostro centro privacy


Modifica le impostazioni sulla privacy

Continua a leggere