Uri celebra i cento anni dalla fine della prima guerra mondiale

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20-11-2018

Inaugurato il murale di Pina Monne

Di: Antonio Caria

Lo scorso 10 novembre l’Amministrazione comunale di Uri ha celebrato la giornata dell’Unità nazionale e delle forze armate con una solenne cerimonia militare, inserita nell’ambito di “A chent’annos dae sa Vittoria – Uri nel Centenario della Grande Guerra”.

Il progetto annuale, voluto dal comune di uri guidato dalla Sindaca Lucia Cirroni, è statocofinanziato dalla Fondazione di Sardegna con l’obiettivo di commemorare e valorizzare la storia dei tanti uresi impiegati nel fronte durante il primo conflitto mondiale.

Gli eventi hanno avuto il loro inizio nella Casa Comunale di via Sassari con il raduno delle Sezioni locali delle Associazioni d’Arma , tra cui l’Associazione Nazionale Bersaglieri, Carabinieri e Polizia Penitenziaria, le delegazioni dell’AVIS, della Compagnia Barracellare e della Protezione Civile a seguire gli uomini in divisa del territorio convocati direttamente dal Sindaco, i colleghi Sindaci del Coros, l’intero Consiglio Comunale, gli ex sindaci, le varie autorità civili e militari, prima tra tutte il Comandante della Brigata Sassari”, con il Generale Andrea Di Stasio.

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Il Generale ha voluto omaggiare la prima cittadina e la popolazione, con la Fanfara dei Bersaglieri del 3° Rgt di stanza a Capo Teulada guidata dal Maestro Alberto Cugia, un picchetto armato e due soldati di rappresentanza con la storica uniforme.

Anche il Comando Provinciale Carabinieri di Sassari ha inviato sul posto, per render più solenne la cerimonia, due Carabinieri con la Grande Uniforme Speciale, accompagnati dal Comandante Interinale della Compagnia di Sassari il Tenente Fabrizio Ricciardi.

Presenti le scolaresche di ordine e grado, alle quali sono state consegnate bandierine sarde e italiane. Il promo momento emozionante è stato l’alzabandiera con l’esecuzione dell’inno di Mameli. Subito dopo il corteo, animato dalle musiche della fanfara, si è conclsuo in piazza Alisa per il secondo momento solenne della giornata: la lettura del “Bollettino della Vittoria” a firma del Generale Diaz seguita delle motivazioni delle quattro medaglie al Valor Militare Raffaele Marras, Giovanni Battista Dore, Filippo Satta e Giovanni Sechi. Il Parroco don Gianni Nieddu ha recitato un’orazione e benedetto la Corona e il Cippo.

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Per l’occasione è stato inaugurato il Murale realizzato per commemorare i 100 anni dalla fine della Grande Guerra dalla nota artista Pina Monne. «Un murale dai mille significati, posto a cornice del Monumento ai Caduti. Sulla sinistra del monumento lo “Spirito di Corpo”, la solidarietà e la fratellanza rappresentato dai due Sassarini posti all’apice di una scalinata in pietra calcarea, nell’atto dell’assistenza del commilitone sotto due bandiere sarda e italiana sventolanti. Sulla destra una donna che tiene per mano una bambina i quali indossano gli abiti tradizionale a rappresentare le donne di questa terra che hanno combattuto un’altra guerra, diversa ma non meno difficile da vincere, ma non solo anche la “Speranza” in un futuro migliore. A sovrastare il tutto due grandi colombe a rappresentare la Pace quella in cui tutti crediamo e su cui si fonda l’Italia di oggi».

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Nel suo discorso la Cirroni ha tracciato parte della storia della Brigata ricordando battaglie e singoli eventi di trincea e rivolgendo un sincero ringraziamento a tutti quegli uomini che indossando una divisa garantiscono la salvaguardia della pace e del funzionamento delle libere istituzioni.

Al primo cittadino è seguito il discorso celebrativo del Generale Di Stasio, interrotto da un grido fuori campo che esclamava «Mai più la guerra!» al quale l’Ufficiale Sassarino al quale ha risposto con voce ferma: «È vero! Mai più la guerra! Noi oggi non siamo qua per festeggiare la guerra, ma per ricordare tutti i nostri cari che hanno combattuto per un’Italia migliore!».

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Il Sergente Solinas ha raccontato un passo che narrava le gesta eroiche della Sassari nel suo transito ad Aquileia per raggiungere il fronte. La cerimonia militare è terminata con la consegna ad ogni singola classe di una bandiera tricolore con un pensiero a firma del Sindaco e dell’Amministrazione Comunale accompagnata infine dalla fanfara che ha intonato l’inno “Dimonios” cantato dal Coro di Uri diretto da Marco Lambroni.

Subito dopo la messa in suffragio celebrata da Don Gianni Nieddu, la Sindaca ha ricordato come «Oggi abbiamo lasciato un segno tangibile ed indelebile a tutta la comunità: un murale per commemorare il centenario della fine della Grande Guerra, ma non solo anche l’emozione di aver toccato il cuore di ogni convenuto specialmente quello delle giovani generazioni».

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«Vogliamo ricordare l’impegno durato un intero anno – ha sottolineato ’Assessore alla Cultura e curatore del progetto, Matteo Emanuele Dettori , che ha visto una comunità unire le forze per non trascurare questo centenario, ricco di significato e monito per le giovanissime generazioni che non hanno avuto la fortuna di conoscere neanche i primi testimoni indiretti, quali i figli dei reduci di quella Grande Guerra. Sono state presentate tre conferenze di cui due con le scuole, realizzate tre mostre, presentato un libro e pubblicata la seconda edizione aggiornata del testo di Giuseppe Sechi “Uri e gli uresi nella Grande Guerra” consegnato in omaggio a tutte le famiglie uresi. Seguiranno le visite guidate al Museo Storico della Brigata Sassari e la messa a dimora dei 34 alberi nominali, rispolverando la vecchia tradizione dei parchi delle rimembranze. Penso che si sia colpiti nel segno, al rientro a scuola gli alunni sono stati stimolati alla stesura di un tema e nelle semplici parole dei bambini si poteva toccare con mano le stesse emozioni che avevano vissuto qualche attimo prima. Anche gli anziani non sono stati da meno, una poesia dedicata al murale dal poeta Giovanni Antonio Fois e alla cerimonia da Domenico Marras».

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