Rivede la luce “Autonomia trentanni”

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05 dic 2018

Ritrovato e restaurato dalla Cineteca Sarda il film di Guido Costa

Di: Antonio Caria

Dopo oltre sei mesi di restauro curato dalla Cineteca sarda rivede la luce il film “Autonomia trentanni”, realizzato da Guido Costa nel 1978 per celebrare i primi 30 anni di autonomia regionale.

Tre decenni di storia sarda (1948-1978) raccontati in poco più di 20 minuti attraverso le voci dei protagonisti e le immagini di una Sardegna che non c’è più.

La prima proiezione pubblica ha avuto luogo questa mattina Cineteatro Nanni Loy dell’Ersu a Cagliari, alla presenza del presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, del vicesindaco di Cagliari Luisanna Marras e del capo di gabinetto dell’assessorato regionale della pubblica istruzione Ilaria Portas.

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«E’ un film mai uscito nelle sale – ha spiegato il direttore della Cineteca sarda Antonello Zanda – un prezioso documento ritrovato nell’archivio di Guido Costa, giornalista dell’Ufficio stampa della Regione Sardegna e donato dai familiari alla Cineteca sarda. Dopo un lungo lavoro di restauro, curato da Luca Portas e Cristina Secci, è ora a disposizione di tutti».

Per questo suo primo restauro, la Cineteca sarda che si è avvalsa di alcuni macchinari all’avanguardia realizzati in collaborazione con la Cir di Roma: «La Cineteca di Cagliari può contare oggi su sofisticati mezzi tecnologici e su tecnici di eccellenza. Il restauro del film di Guido Costa è un prodotto di altissima qualità».

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Soddisfatto anche il coordinatore dei centri servizi culturali della Società Umanitaria-Cineteca Sarda Paolo Serra: «Il restauro del film di Costa è l’occasione per restituire ai sardi un pezzo della loro storia recente e uno spunto di analisi sui risultati dei primi tre decenni di Autonomia».

La figura di Guido Costa è stata invece tratteggiata dal figlio Enrico (che ha definito il padre “un artigiano della fotografia” che cercava frammenti del passato per confrontarli con il presente) e da Luciano Uras che di Costa è stato collega e amico.

Al film lavorarono come autori anche tre personaggi alto livello: Manlio Brigaglia, Silvano Reina e Sergio Atzeni. All’interno del film trovano spazio testimonianze inedite dei rappresentanti istituzionali, politici e sindacali dell’epoca: Pietrino Soddu, Andrea Raggio, Efisio Corrias, Sebastiano Dessanay e i sindacalisti Giannetto Lai e Villio Atzori.

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Al termine si è tenuto un convegno dal titolo “Sardegna: sguardi e passaggi dell’autonomia speciale”, al quale hanno partecipato i docenti di storia contemporanea dell’università di Cagliari Luca Lecis e Gianluca Scroccu (che hanno parlato della nascita della Regione Autonoma della Sardegna , del dibattito sull’autonomia e del ruolo giocato dalle sinistre tra la prima e la seconda Rinascita) e del sociologo Salvatore Cubeddu che si è invece soffermato sulla crisi della prima autonomia.

«Il film – ha sottolineato il Presidente Ganau – è uno spaccato chiaro e tristemente reale di quello che era allora la Sardegna: il piano di rinascita, economica, sociale e culturale che ha caratterizzato quegli anni, la fase di industrializzazione necessaria per superare una condizione generale molto difficile, caratterizzata da povertà, disoccupazione e analfabetismo. Il termine rinascita, racchiuso nello nostro Statuto speciale, costituisce ancora il senso e il significato della nostra specialità e invita la Sardegna a valorizzare le proprie risorse per uscire ogni giorno dall’isolamento e per rilanciare la propria unicità oltre i confini dell’isola».

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