Assolto Comandante di Polizia Penitenziaria, cade ogni ombra sul Commissario Gesuela Pullara

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12 dic 2018

Il Commissario Gesuela Pullara, (difesa dall’avvocato Guido Manca Bitti), all'epoca dei fatti Comandante della Casa Circondariale di Iglesias, è stato assolto con la formula piena “perchè il fatto non sussiste”.

Di: Alessandro Congia

Il Commissario Gesuela Pullara, (difesa dall’avvocato Guido Manca Bitti), all'epoca dei fatti Comandante della Casa Circondariale di Iglesias, è stato assolto con la formula piena “perchè il fatto non sussiste”. All'esito dell'istruttoria dibattimentale, anche il Pubblico Ministero romano ha formulato la richiesta di assoluzione. Questo l’epilogo di sei anni di indagini e di aule di Tribunale. Sei lunghi anni chiusi definitivamente da una sentenza che ha fatto cadere un castello di accuse assolutamente infondate, di più, assolutamente paradossali.

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L'indagine

L’indagine è stata curata della Procura di Cagliari, mentre il processo si è celebrato presso il Tribunale romano in quanto una delle denuncianti all'epoca svolgeva le funzioni di giudice laico e pertanto l'indagine stessa di sarebbe già dovuta dall'origine svolgere presso altro territorio per incompatibilità.
Le dottoressa Pullara è stata indagata per omissione di atti d'ufficio, falso ideologico e abuso d'ufficio. Un'indagine curata dalla Procura di Cagliari che a seguito dei contenuti delle denunce presentate da una criminologa e due operatori amministrativi in servizio presso iglesias aveva aperto un'indagine anche nei confronti dell'ex Direttore e di alcune unità di Polizia Penitenziaria. Accuse rivelate essere senza alcun fondamento. Tutti i soggetti coinvolti nelle denunce sono stati dichiarati innocenti.

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La vicenda

Il Comandante è stata accusata di aver disposto in concorso con il Direttore una perquisizione locale abusiva che poi è risultato essere un mero controllo cinofilo. E ancora, quanto di più paradossale, dopo anni di indagine e di processo è emerso che il Commissario è stato processato, tra l'altro, anche per avere omesso di denunciare fatti che secondo una delle denuncianti sarebbero accaduti in un epoca nella quale il Commissario non aveva neppure ancora assunto il Comando dell'istituto (in quanto ancora allieva alla Scuola di Formazione per Ufficiali).
I contenuti delle denunce gettavano pesanti ombre sulla integrità di tutto il personale di polizia penitenziario di Iglesias, accusato di avere accordato particolari privilegi ad alcuni detenuti e sul Commissario che avrebbe, secondo le imputazioni, tollerato tale atteggiamento da parte degli uomini in divisa omettendo comunicare il tutto alla Procura della Repubblica.

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Una serie di fatti e di circostanze assolutamente inverosimili che hanno animato artatamente una sorta di commedia degli equivoci ai danni di un Funzionario dello Stato, dell'immagine del reparto di polizia penitenziaria di Iglesias e dell'Amministrazione Penitenziaria. Un castello accusatorio che è inesorabilmente crollato in dibattimento tanto che anche il Pubblico Ministero romano ha formulato la richiesta di assoluzione. Soltanto oggi, a distanza di sei anni, con l'assoluzione in formula piena del Comandante di Iglesias si giunge ad una verità processuale che ha ridato dignità anche a tutto il personale di polizia penitenziaria di quel Carcere.

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