Incendi nell’Oristanese, Coldiretti: “Solidarietà per recuperare foraggi e cereali da destinare agli allevatori”

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27 lug 2021

Una strage con centinaia di galline, pecore, mucche e cavalli morti tra le fiamme degli incendi che hanno devastato 20mila ettari di boschi, uliveti e pascoli della Sardegna in provincia di Oristano

Di: Redazione Sardegna Live

“Fare l’enorme stima dei danni è ancora prematuro. Tuttavia si può già da subito asserire che il polmone verde di ampi territori è stato distrutto e con esso un ecosistema unico e straordinario, l’identità, la cultura e l’economia di interi territori”. Lo dicono il Presidente e il Direttore Coldiretti Oristano, Giovanni Murru ed Emanuele Spanò, riguardo gli incendi che hanno devastato 20mila ettari di boschi, uliveti e pascoli della Sardegna in provincia di Oristano.

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La macchina della solidarietà targata Coldiretti si è già messa in moto. “Stiamo monitorando, con i nostri dirigenti, presidenti e segretari di zona, le singole situazioni comunali per affrontare nell’ immediato l’emergenza di molte aziende agricole. I soci Coldiretti, come in tante altre occasioni, stanno dando prova di vicinanza e solidarietà, nel recuperare foraggi e cereali da destinare agli allevatori”, ribadiscono Presidente e Direttore Coldiretti Oristano.

“Da subito abbiamo attivato una regia Coldiretti con una unità di crisi capace di ricevere le richieste ed intervenire direttamente verso quanti sono in difficoltà – affermano Murru e Spanò - e a breve inizieremo le consegne. Siamo stati infatti contattati anche da molti cittadini che intendono recare un ausilio. Chiunque voglia contribuire all’ iniziativa lo invitiamo a contattare Coldiretti Oristano alla mail oristano@coldiretti.it e al numero telefonico 3202894239.

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A tal proposito, per una migliore efficienza nella distribuzione degli aiuti, Coldiretti invita a contattare il numero o mail dedicata per favorire una efficiente e non caotica distribuzione e coordinamento”.

“Occorre da subito affrontare quella che si presenta come una vera e propria catastrofe con comuni drammaticamente assediati dalle fiamme con la necessaria evacuazione di tanti cittadini. La prima vera emergenza la si riscontra sotto l’aspetto ambientale – spiegano ancora -. Una vera e propria apocalisse con centinaia e centinaia di ettari di lecci, roverelle e sughere secolari andati in fumo soprattutto tra il Montiferru e la Planargia, un vero polmone verde, epicentro degli incendi che sono divampati per giorni tra i comuni di Santu Lussurgiu, Cuglieri, Sennariolo, Tresnuraghes, Scano di Montiferro, Magomadas, Flussio e Tinnura. Nel cuglieritano un patrimonio secolare di decine di migliaia di uliveti andati in fumo. Ma è caro il prezzo che si è pagato anche a Usellus, Villaverde e Villaurbana. Complessivamente è andato perduto un patrimonio ambientale ed un ecosistema che si potrà ripristinare e recuperare forse dopo decenni di serio e scrupoloso lavoro. La seconda emergenza è quella economica. Campagne e aziende agricole devastate. Tante le aziende agricole coinvolte che hanno perso bestiame, capannoni, fienili, scorte di foraggio, mezzi agricoli e pascoli. Alcune sono rimaste senza acqua e corrente elettrica. Un momento di piena emergenza che per le aziende agricole continua. Ora c’è da alimentare il bestiame sopravvissuto, da ripristinare i danni e salvare il salvabile. Con la determinazione di ripartire”.

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