Peste suina. La ministra Grillo fa arrabbiare il presidente Pigliaru

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13 gen 2019

Il governatore: "Sgradevole tentativo di attribuirsi meriti altrui"

Di: Ansa

"Contro la peste suina in sei mesi abbiamo fatto più di quello che gli altri hanno promesso per anni".

Non è piaciuto al governatore della Sardegna Francesco Pigliaru questo post su Facebook della ministra della Salute Giulia Grillo in cui ieri annunciava la sua visita nell'Isola per testimoniare "i risultati eccezionali" raggiunti "in pochi mesi di lavoro a stretto contatto tra istituzioni regionali, nazionali, europee" nella lotta alla peste suina africana.

Oggi la replica del presidente della Regione postata sempre su Fb. "Poche cose sono sgradevoli come i tentativi di attribuirsi meriti altrui - si legge - La lotta alla peste suina è una cosa tremendamente seria, iniziata da questa Giunta regionale e dalla sua Unità di progetto e condotta con successo crescente in questi anni. Abbiamo messo in campo e coordinato - dice il governatore - una magnifica squadra formata dagli assessorati alla Sanità e all'Agricoltura, da Laore, dall'Ats con i suoi veterinari, dal Corpo Forestale, da Forestas, dall'Izs.E naturalmente abbiamo cercato e trovato collaborazione nelle istituzioni locali e statali: i sindaci, che hanno un ruolo centrale in questa battaglia, i Prefetti, le Forze dell'ordine, il ministero della Salute dei vari governi che si sono succeduti in questi anni. Ora - ribadisce Pigliaru - qualcuno cerca di sminuire questo enorme lavoro di anni e attribuirsi improbabili meriti dell'ultimo momento. La realtà è che gli ultimi sei mesi la lotta alla peste suina africana è semplicemente continuata con lo stesso impegno e determinazione, gli stessi straordinari successi che hanno caratterizzato l'azione voluta da questa Giunta fin dal suo insediamento. Per quasi 40 anni si era fatto poco e niente,la politica regionale preferiva occuparsi d'altro. Noi lo abbiamo fatto, con l'aiuto di centinaia di persone coraggiose, competenti, generose, pronte ad affrontare una forte ostilità iniziale in alcuni territori e continue minacce di chi non vuole rinunciare ad assurdi privilegi".

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