Confartigianato: "Interessate dagli incendi oltre 1.300 imprese"

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02 ago 2021

La mappatura di Confartigianato Sardegna verrà consegnata alla Regione per la ricostruzione

Di: Redazione Sardegna live

I roghi che hanno interessato l'Oristanese negli scorsi giorni hanno danneggiato oltre 1.300 imprese, di cui 253 artigiane, e quasi 1.800 addetti. La mappatura di Confartigianato Sardegna verrà consegnata alla Regione per la ricostruzione. Maria Amelia Lai (presidente Confartigianato Imprese Sardegna) e Sandro Paderi (presidente Confartigianato Oristano) invitano le istituzioni a “Spingere la ripresa e accompagnare le imprese evitando la burocrazia. Siamo a disposizione per la pianificazione”.

Confartigianato Oristano invita le imprese danneggiate a segnalare i danni: attivi un numero Whatsapp e una mail. Sono 1.315 le imprese, di tutti i settori produttivi, che, con i loro 1.173 addetti, operano nei 12 comuni dell’Oristanese interessati dagli incendi e dalle interruzioni di viabilità e servizi pubblici. Sulla totalità delle attività produttive, ben 253 realtà, una su cinque (19,2%), è artigiana. In questa area si contano complessivamente 11.658 abitanti, l'8% della popolazione dell'intera provincia di Oristano. E’ questo ciò che emerge dall’analisi relativa nei 12 comuni più colpiti dai roghi realizzata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, sui dati di Unioncamere-Infocamere nel primo trimestre 2021.

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Le realtà produttive dell’area occupano 1.173 lavoratori dipendenti e indipendenti. Nell'artigianato sono impegnati il 37,5% degli addetti, pari a 440 unità. L'area si caratterizza per elevata vocazione alla micro piccola impresa con meno di 50 addetti. “Abbiamo voluto realizzare questo dossier, che consegneremo al Presidente Solinas e tutti gli Assessori interessati, affinché abbiano una mappatura completa di tutte le attività produttive che operavano, e operano ancora, in quell’area devastata dai roghi – commenta Maria Amelia Lai, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna - ci sono tante imprese che sono state cancellate dalla furia delle fiamme, senza più nulla e senza, in questo momento, la possibilità di ripartire. Con la nostra analisi desideriamo dare un contributo per accelerare le procedure di rilevazione e tagliare la burocrazia”.

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“Bisogna, a tutti i costi, far ripartire il territorio oristanese e ricostruire il tessuto imprenditoriale in tutti quei Comuni che, di colpo, hanno visto cancellate, o seriamente danneggiate, il proprio tessuto produttivo – sottolinea la Lai – in ogni caso, la nostra Associazione si mette a disposizione per, nel più breve tempo possibile, pianificare la ricostruzione per consentire la ripresa della vita delle popolazioni e delle attività produttive. E’ fondamentale spingere la ripresa e accompagnare le imprese nella fase di ricostruzione evitando ogni inutile burocrazia”.

I settori in cui operano maggiormente le imprese sono agricoltura, silvicoltura e pesca (578), commercio all'ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli e motocicli (161), costruzioni (137), attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (92), attività manifatturiere (79), altre attività di servizi (30), noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (25) e trasporto e magazzinaggio (23).

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L'artigianato ha una presenza più rilevante nel trasporto e magazzinaggio (78,3%), nelle costruzioni (75,2%), nelle altre attività di servizi (70,0%) e nelle attività manifatturiere (68,4%).

A supporto di famiglie e imprese che hanno subito i danni causati dal divampare delle fiamme si contano oltre 35mila imprese, di cui il 52,2% artigiane, che operano per il 83,4% nel sistema casa (fabbricazione di prodotti in legno, fabbricazione di materiali da costruzione in terracotta, produzione di cemento, calce e gesso, fabbricazione di prodotti in calcestruzzo, cemento e gesso, taglio, modellatura e finitura di pietre, installatori di impianti, etc.), per il 13,9% nella riparazione di macchinari, auto, computer e beni personali, per il 2,6% nei trasporti di persone. Queste imprese potenzialmente coinvolte nella riparazione e nella ricostruzione dei danni causati dall'incendio sono così distribuite sul territorio: 14.070 (47,6% artigiane) in provincia di Cagliari, 13.207 (50,8% artigiane) in provincia di Sassari, 5.454 (66,4% artigiane) in provincia di Nuoro e 2.437 (55,4% artigiane) in provincia di Oristano.

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Per salvaguardare le attività produttive, i loro dipendenti e le loro famiglie, considerata la gravità della situazione, Confartigianato Imprese Oristano ha iniziato una mappatura azienda per azienda degli eventuali danni e dei disagi che le imprese dei comuni di Villa Verde, Usellus, Mogorella, Villaurbana, Santu Lussurgiu, Cuglieri, Scano di Montiferro, Tresnuraghes, Magomadas, Sennariolo, Tinnura e Sagama potrebbero aver subìto direttamente o indirettamente a causa delle fiamme e a conseguenza dell’interruzione della viabilità e dei servizi. Questi potranno servire per fornire numeri utili e certi alle autorità preposte e, soprattutto, accelerare la fase di ricostruzione per coordinare al meglio le varie fasi.

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Confartigianato Imprese Oristano, inoltre, ricorda agli imprenditori che volessero segnalare le proprie difficoltà che possono rivolgersi alle sedi di Confartigianato nel territorio oristanese o inviare le segnalazioni al numero Whatsapp 0783302934 o alla mail soccorsoimprese@artigianservice.it. “Abbiamo già ricevuto alcune segnalazioni di attività con danni evidenti ai laboratori – commentano Sandro Paderi, presidente di Confartigianato Imprese Oristano, e Marco Franceschi, segretario Provinciale - ma sono molte di più quelle che hanno interrotto l’attività per mancanza, per esempio, di energia elettrica o per interruzione della viabilità, o perché le realtà con le quali collaboravano non sono in grado di riprendere l’attività”.

“Per questo è fondamentale la collaborazione degli imprenditori, delle Amministrazioni Locali e dei cittadini – continuano Paderi e Franceschi – per creare una banca dati da mettere subito a disposizione della Regione e delle Autorità per accompagnare le imprese nella fase di assistenza e accelerare al massimo la ripresa delle attività”.

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