Le carceri sarde ‘scoppiano’, allarme della Uil-Pa: “Repartini ospedalieri? Utopia”

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26 gen 2019

La Uil-Pa Polizia Penitenziaria, per voce del segretario Michele Cireddu, scrive a Prefetto e Corte dei Conti

Di: Alessandro Congia

Se ne parla da tanto ormai, oltre alla cronica carenza degli agenti negli istituti di detenzione, preoccupa seriamente la mancata consegna dei repartini detentivi ospedalieri nelle città di Cagliari, Oristano e Sassari: “Senza i quali – denuncia Michele Cireddu - oltre ad un rischio per la sicurezza pubblica, si sta creando un danno economico alla collettività, intervenga la Corte dei Conti, la consegna dei reparti detentivi ospedalieri è ormai diventata una priorità per salvaguardare la sicurezza pubblica e limitare il numero di agenti da impiegare nei servizi di piantonamento e risparmiare i fondi pubblici. Di recente, nel carcere di Uta, dove tra l'altro è attivo un centro clinico, sono stati 5 i detenuti ricoverati in luoghi esterni di cura con l'impiego di circa 60 agenti nell'arco della giornata”.

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Per il segretario generale della Sardegna Uil-Pa Polizia Penitenziaria, Michele Cireddu, non è più un problema da rinviare: “Abbiamo interessato anche la Corte dei Conti – aggiunge - perchè riteniamo che senza la consegna dei repartini detentivi ospedalieri si sta verificando un ingente spesa di denaro pubblico a causa di un impiego elevatissimo di agenti rispetto al numero ridotto che avrebbe determinato la consegna dei reparti. Malgrado avessimo interessato anche il Prefetto, allo stato attuale tutto tace e nel frattempo il personale di Polizia Penitenziaria rischia concretamente la propria incolumità. Non solo, per assicurare tali servizi sono stati letteralmente ridotti drasticamente i livelli di sicurezza degli Istituti e questo non può più essere tollerato, non si può far leva solo ed esclusivamente sul sacrificio del personale. Auspichiamo che almeno la Corte dei Conti voglia far luce sulla vicenda e possa intervenire concretamente sul merito della denuncia che abbiamo presentato”.

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