Beni confiscati al Bingo Palace, nuovi guai per i coniugi Fabio Serri e Roberta Lecca

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29 gen 2019

Il Tribunale di Cagliari ha disposto il sequestro di alcuni immobili riconducibili alle attività dei due soggetti

Di: Alessandro Congia

Nell’ambito delle indagini condotte dalla Polizia di Stato di Cagliari, in data 23 gennaio 2019, accogliendo la proposta del Questore di Cagliari, il Tribunale Sezione II ha emesso il provvedimento di Confisca di P.S. di cui all’art 20 e seguenti del codice antimafia e misure di prevenzione (d.lgs. 159/2011 come mod. Legge 161/2017), in relazione al patrimonio mobiliare e immobiliare sequestrato ai pregiudicati (per bancarotta fraudolenta) Fabio Serri e Roberta Lecca in data 6 dicembre 2017.

I beni

Il patrimonio comprendeva, tra l’altro, le società e i beni aziendali e strumentali esercenti la sala

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Bingo di via Calamattia 12, ancora le sale gioco di via Amat e via Bacaredda, l’immobile del ristorante ‘La Tavernetta’ di Sarroch, una villetta a Capoterra in via Berlino 6, due immobili commerciali siti a Cagliari in via Calamattia 1 (dove era ubicato il bar Montecarlo, chiuso nel giugno scorso per fallimento), nonché un parcheggio sito in via Tuveri. E’ stata disposta la restituzione agli aventi diritto di soli 4 immobili, sequestrati in questa via Puccini, dei quali è stata provata la provenienza lecita, nonché dei conti correnti risultati negativi o delle società in liquidazione risultanti .

E’ stata inoltre disposta la confisca del 100% delle quote delle società, dei beni aziendali e strumentali, tra cui veicoli e immobili, nonché denaro contante e conti correnti attivi appartenenti alle società: ‘Sardinia Holidays srl’, ‘Montecarlo Gaming srl’, ‘Palace Games Spa’, ‘Centro Frutta Srl’, ‘La Comunicazione Srl,’ ‘L.ERRE Srl’, ‘Sottovento Srl’, ‘ILMA Srl’, ‘Sardinia Palace Srl’. A ciò si aggiunge la confisca di 2 veicoli intestati alla Lecca, di un parcheggio intestato ai propri figli e di una villetta sita a Capoterra. E’ stata dichiarata in merito la nullità degli atti di disposizione inerenti le intestazioni fittizie di quote societarie e beni immobili, di cui è stato disposto dal Tribunale lo sgombero immediato anche mediante ausilio della forza pubblica.

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I pregiudicati

A carico dei due soggetti il Tribunale, sempre su proposta del Questore di Cagliari, ha imposto la Misura di Prevenzione Personale della Sorveglianza Speciale con Obbligo di Soggiorno, di cui all’art. 6 d.lgs. 159/2011 (codice antimafia e misure di prevenzione), per la durata di anni 3.

Tra le prescrizioni, il Tribunale ha imposto a Serri e Lecca i divieti di porre in essere atti giuridici simulati, di effettuare intestazioni fittizie o fiduciarie a terzi dei loro beni, di valersi di prestanome nello svolgimento delle loro attività. L’ulteriore misura dell’Obbligo di Soggiorno comporta l’arresto anche fuori dalla flagranza per la violazione di qualsivoglia prescrizione.

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Inoltre, a carico dei predetti, è stata adottata dal Tribunale di Cagliari l’ulteriore Misura di Prevenzione Patrimoniale della Cauzione di P.S. di cui all’art 31 del d.lgs. 159/2011, disponendo che Serri e Lecca versino ciascuno la somma di 20mila euro alla Cassa delle Ammende per la durata di anni 3, al fine di costituire una efficace remora alla violazione delle prescrizioni imposte.

Le indagini

Le citate misure di prevenzione traggono origine dall’Operazione Police Games, nata nel febbraio 2017, quando la Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Cagliari ha avviato una meticolosa attività di indagine finalizzata al contrasto dei reati finanziari, tra cui il riciclaggio collegato al mondo dei giochi e delle scommesse, approfondendo uno spunto investigativo giunto attraverso la trattazione di un reato di competenza del giudice di pace, intuendo che una querela per Appropriazione indebita dell’incasso da parte dei proprietari occulti del Bingo, era in realtà, ‘la punta di un iceberg’ di una vastissima attività illecita.

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I poliziotti della Divisione Polizia Anticrimine sviluppavano il predetto spunto di indagine in modo paziente e puntiglioso e acquisivano elementi atti a provare compiutamente che Serri e Lecca - pluripregiudicati per reati finanziari tra cui Bancarotte Fraudolenti ed il primo anche per traffico di droga - all’atto dell’apertura della prima sala Bingo a Cagliari nel 2004, fossero privi di sufficienti fonti lecite di reddito, adeguate a giustificare un simile ingente investimento, e che pertanto fosse del tutto plausibile e concreta l’ipotesi che la provvista di denaro investita costituisse il reimpiego dei proventi della precedente attività criminosa, i cui frutti successivi erano pertanto da considerarsi “geneticamente illeciti”.

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L’articolata e paziente opera di raccolta e di analisi di dati desunti da molteplici fonti (sentenze penali, atti del Tribunale civile e della sezione fallimenti, denunce e querele, Anagrafe Tributaria, Catasto, Conservatoria Registri Immobiliari, INPS, ANIA, P.R.A./A.C.I. , M.C.T.C. , Anagrafe dei Rapporti bancari e finanziari, documentazione di banche e compagnie di assicurazione, Camere di Commercio, Equitalia, Ispettorato del Lavoro, Ufficio Bingo AAMS Roma, etc.), ha permesso agli investigatori di acquisire elementi di fatto atti a supportare l’ipotesi che Serri e Lecca fossero i proprietari di fatto di una rosa di società titolari a Cagliari della sala Bingo, di sale Videolottery e di alcuni bar che esercitavano la raccolta di scommesse.

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Sono state analizzate le dichiarazioni dei redditi e i bilanci societari, ed è stato efficacemente dimostrato che l’origine dell’ingente provvista di denaro investita per allestire la sala Bingo ed acquisire la società concessionaria del gioco del Bingo era di entità sproporzionata ai redditi che nel 2004 - anno di apertura della sala bingo a Cagliari - erano i redditi dichiarati in relazione all’attività legalmente svolta dai predetti pregiudicati e dai loro prestanome.

Il Tribunale, condividendo pienamente il quadro indiziario e probatorio della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Cagliari, ha ritenuto che Serri e Lecca rientrino nelle categorie dei soggetti pericolosi destinatari della Misure di Prevenzione personali e Patrimoniali di cui al d.lsg. 159/2011 (codice antimafia e misure di prevenzione) e che siano attualmente pericolosi.

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