La spesa per i poveri di due 20enni. L'attivista Tango racconta una bella storia di solidarietà

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31 gen 2019

Due giovani olbiesi hanno aderito all'iniziativa di Antonio Dessì, che raccoglie alimenti e beni di consumo per i meno fortunati

Di: Redazione Sardegna Live

Antonio Dessì, in arte Tango, un personaggio sui generis che da alcuni anni porta avanti una serie di iniziative che lo vedono impegnato nel sociale a fianco ai meno fortunati della città di Olbia.

Sono oltre 13mila le persone che seguono l'eccentrico 45enne sui suoi canali Facebook. In quello spazio, l'attivista "libero" racconta la sua quotidianità all'insegna della denuncia sociale e della solidarietà.

Una storia, su tutte, ha raccolto il plauso dei followers negli ultimi giorni.

"Si tratta di una storia davvero singolare - racconta Tango -. Io da qualche anno mi occupo di raccogliere generi alimentari e beni di consumo che distribuisco alle famiglie meno fortunate della città. Non accetto mai soldi - chiarisce Antonio Dessì - ma solo buste della spesa e buoni acquisto di locali e supermercati da donare a chi vive momenti di difficoltà".

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"Pochi giorni fa - prosegue il racconto - sono stato contattato telefonicamente da due 20enni che si dicevano interessati a contribuire. La cosa mi ha stupito, non mi aspettavo che anche i giovani si occupassero di queste cose: solitamente vengo contattato da adulti. Invece era tutto vero, volevano donarmi del denaro ma ho rifiutato suggerendo loro che, se davvero volevano aiutare la causa, avrebbero potuto acquistare qualcosa. Così hanno fatto una belle spesa che ho ritirato e consegnato a chi ne ha più bisogno".

Le collette alimentari di Tango vanno avanti per tutto l'anno anche se, spiega Dessì, "Me ne occupo più che altro sotto Natale, Pasqua e le festività principali. Le mie attività hanno intercettato l'attenzione di imprenditori e attività commerciali cittadine che, più volte, mi hanno donato la loro merce consapevoli del fatto che ne avrei fatto buon uso".

"La gente - lamenta il 45enne - purtroppo aiuta sempre meno perché non crede più ai promotori di queste iniziative. Troppa burocrazia, troppi passaggi. Eppure esistono tante persone che grazie a piccoli gesti di solidarietà possono migliorare le proprie giornate".

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