Bimbo di Irgoli morto in piscina a Orosei: 5 mesi di reclusione a uno dei gestori del residence

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16 set 2021

Richard Mulas fu risucchiato dal bocchettone di scolo dal quale mancava la griglia di sicurezza.

Di: Redazione Sardegna Live

Questa mattina la Gup del tribunale di Nuoro, Teresa Castagna, ha pronunciato la sentenza nei confronti di Mathias Wincler, uno dei gestori del residence di Orosei in cui il 2 settembre 2018 annegò un bambino di 7 anni di Irgoli, Richard Mulas: cinque mesi di reclusione con sospensione della pena.

Quel terribile giorno, il piccolo fu risucchiato dal bocchettone di scolo dal quale mancava la griglia di sicurezza.

La giudice ha anche disposto la liquidazione nei confronti della famiglia del piccolo in separato giudizio civile. Wincler, accusato di omicidio colposo e difeso da Gino Derosas e Antonella Pedduzza, aveva scelto di essere processato con il rito abbreviato.

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Con questa scelta la sua posizione era stata stralciata dal processo principale davanti al giudice monocratico di Nuoro Giovanni Angelicchio, che vede accusati per lo stesso reato, Alessandra Gusai e Sergio Appeddu, rispettivamente proprietaria e amministratore delegato del residence. I due legali, nella loro arringa di questa mattina, hanno chiesto l'assoluzione di Wincler e hanno fatto sapere che ricorreranno in appello.

"La gestione della piscina - hanno detto i due legali - era in capo all'amministratore Sergio Appeddu che ne era anche il costruttore. Wincler ha appreso della mancanza della grata la mattina della tragedia: era stato lo stesso Appeddu a dirgli che la aveva tolta lui due giorni prima". Nella sua requisitoria il Pm Riccardo Belfiori che ha chiesto sei mesi di reclusione per Wincler: Anche a lui, come rappresentante legale di una delle due società che gestiva il residence, competevano gli obblighi di vigilanza e manutenzione della piscina" ha rimarcato il Pm. Conclusioni alle quali si sono associate le parti civili che rappresentano Celia Nieto Herrera, la madre del piccolo che dopo l'archiviazione nello stesso processo, si è costituita parte civile assieme al marito con l'avvocato Francesco Lai.

Le sorelle del bambino, invece, sono assistite da Piera Pittalis. "La mamma che al momento della tragedia stava facendo le pulizie nel residence - ha detto Lai - ma non avrebbe mai potuto salvare il piccolo Richard neanche se fosse stata presente a bordo vasca. Solo due omoni alti 1 metro 1 90 sono riusciti nell'impresa di strapparlo alla morsa del bocchettone in cui era rimasto incastrato il braccio".

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