Banco di Sardegna nelle mani della Banca Popolare dell’Emilia Romagna

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08-02-2019

Pais (Lega): “Siamo fortemente preoccupati per il futuro dei dipendenti, bisogna salvaguardare i posti di lavoro”

Di: Redazione Sardegna Live

Bper e Unipol hanno trovato l'accordo su Unipol Banca, che passa sotto le insegne di Modena per 220 milioni di euro. L'operazione è stata accompagnata dalla cessione, questa volta di Bper a Unipol, di un pacchetto di npl del valore lordo di 1,3 miliardi al prezzo di 130 milioni.

Le due operazioni confermano i solidi rapporti tra i due gruppi, uniti da un accordo industriale nella bancassicurazione e da un legame azionario, che Unipol rafforzerà salendo dal 15 al 20% di Bper e consolidando la sua posizione di primo socio, in un'ottica di "investitore stabile, di lungo termine".

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Ma le grandi manovre dell'istituto modenese, che il 28 febbraio presenterà il nuovo piano industriale, non si fermano qui. Bper ha infatti annunciato l'acquisto del 49% del Banco di Sardegna dalla Fondazione Bds, che verrà pagato con 33 milioni di azioni (valore di mercato 107 milioni) e 180 milioni cash che verranno usati per sottoscrivere un bond subordinato che paga una cedola dell'8,75%.

La Fondazione salirà al 9,4% di Bper - con la possibilità per otto anni di arrivare al 16% convertendo il bond - consolidando il nucleo degli azionisti stabili.

“Ancora una volta vengono cancellate le nostre origini, la nostra identità, e la nostra cultura. Questa volta accade attraverso il Banco di Sardegna che fino ad oggi ha vantato una storia di profondo impegno a favore del territorio sardo, dal 1944. Ancora per poco però. Perché il suo capitale sociale, che era diviso in azioni ordinarie detenute per il 49% dalla Fondazione Banco di Sardegna e per il 51% da BPER Banca, passerà tutto nelle mani della Banca Popolare dell’Emilia Romagna, in funzione del nuovo gruppo che nascerà anche dal matrimonio con Unipol Banca.

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Si compie così ultimo atto del martirio della finanza isolana. Prima si è fatta sparire la Banca Di Sassari, ora si fa sparire dal portafoglio della Fondazione Banco di Sardegna il restante 49% del Banco di Sardegna. Tutto nel silenzio, o forse con l'assenso, della Giunta Regionale e nel silenzio assordante del Consiglio regionale e della politica intera, soprattutto sassarese, dove il Banco di Sardegna ha (ancora per poco) la sua direzione generale.

L’impegno del Banco di Sardegna negli anni si è tradotto anche in numerose iniziative, temporanee o permanenti, a favore della cultura e dell’identità sarde, come ad esempio le borse di studio per progetti di ricerca e sviluppo imprenditoriale per gli studenti”

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, ha dichiarato il candidato della Lega Michele Pais, “un istituto che opera sul territorio con 374 sportelli, dei quali 346 in Sardegna, non può lasciare tutto ciò che è stato fatto nelle mani dell’Emilia Romagna. La Banca Popolare dell’Emilia Romagna non avrà di certo l’attenzione che è stata riservata ai sardi e alle imprese locali, in questi anni. Siamo fortemente preoccupati inoltre per i dipendenti di tutti sportelli in Sardegna, speriamo che almeno si possano mantenere i livelli occupazionali dopo la cancellazione di una parte della storia della nostra Isola con la cessione delle quote della Fondazione”.

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