Protesta del latte. Interviene Pigliaru: “Non e' la Regione che puo' fare il prezzo, ma sono i produttori e i trasformatori che devono fare una proposta”

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13-02-2019

"Come sistema pubblico possiamo aiutare a far crescere il prezzo del prodotto finale"

Di: AGI

"Vorrei che fosse chiaro che non e' la Regione che puo' fare il prezzo, ma sono i produttori e i trasformatori che devono fare una proposta. Noi possiamo favorire il dialogo".

Così il presidente della Regione Francesco Pigliaru, stasera a Cagliari, al termine del tavolo della filiera del latte, durato cinque ore e convocato per cercare di dialogare con le parti interessate alla vertenza 'latte' e per provare ad arrivare a un accordo sul prezzo da riconoscere ai pastori. Pigliaru, intanto, ha confermato che domani sara' a Roma, insieme all'assessore regionale dell'Agricoltura Pier Luigi Caria, per partecipare all'incontro al ministero dell'interno, convocato alle 15, dal vicepremier Matteo Salvini. "Per tutta la sera abbiamo cercato di favorire il dialogo. Le distanze - spiega il governatore sardo - sono ancora importanti ma lavoreremo per ridurle, per cercare di convincere gli uni a fare un passo verso gli altri. Per ridurre il divario tra produttori e trasformatori, come sistema pubblico possiamo aiutare a far crescere il prezzo del prodotto finale e agganciare la crescita del prezzo formaggio a quello del prezzo del latte, per raggiungere quell'euro il prima possibile".

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Il presidente chiarisce pero' che la Regione si aspetta che "anche il governo faccia la sua parte. Noi oggi abbiamo proposto di mettere dieci milioni di euro. Chiediamo che il governo ne metta almeno 20 di milioni". Pigliaru ha anche aggiunto che un'altra possibilità potrebbe essere quella di "non vendere il pecorino al di sotto di un certo prezzo".

L'assessore regionale dell'Agricoltura Pier Luigi Cariaha chiarito che oggi sono state messe "anche ulteriori risorse finanziarie per dare un aiuto, affinche' il prezzo del latte possa salire piu' velocemente possibile, perche' e' collegato al prezzo del formaggio. Si e' cercato di valutare un intervento insieme al mondo finanziario per ritirare una parte di pecorino romano e fare quindi salire velocemente il prezzo del formaggio e di conseguenza quello del latte. Si e' poi ragionato di una partita molto piu' importante, quella di legare il prezzo del latte a una quotazione predefinita, con un richiamo del prezzo del pecorino romano, rispetto al listino della Camera di Commercio di Milano, in modo che anche nel tempo, questo prezzo non sia determinato da poche persone, ma abbia un parametro oggettivo".

Sulla proposta di Coldiretti di commissariare i Consorzi di tutela, Caria spiega che "tutto il tavolo ha espresso un parere contrario. Credo che non sia la strada giusta e che non aiuti. Forse qualcuno non ha ben esaminato la proposta perche' c'e' in ballo la Dop".

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