Scoperti i furbetti del Money Transfer, i Finanzieri segnalano 43 persone: scattano le maxi sanzioni

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24-03-2019

Gli accertamenti sono stati eseguiti dagli investigatori della Guardia di Finanza

Di: Alessandro Congia

Al termine di un'articolata attività di polizia economico-finanziaria, la Guardia di Finanza di Cagliari ha individuato un’agenzia di money transfer cittadina che fungeva da collettore per decine di soggetti per il trasferimento di fondi verso paesi esteri aggirando la normativa antiriciclaggio.

Nel corso dell’ispezione all’agenzia, sono state analizzate le transazioni operate dall'intermediario, rilevando una serie sistematica di violazioni nello svolgimento dell’attività finanziaria, consistenti nell’invio all’estero di somme di denaro in violazione del divieto di operazioni “frazionate”.

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Ordinariamente, infatti, per inviare denaro con il servizio money transfer, è possibile recarsi presso un'agenzia con un documento di identità, comunicare i dati anagrafici ed il paese di destinazione della somma e versare l’importo da trasferire comprensivo delle commissioni. In pochi minuti l’operatore di sportello è in grado di fornire il codice di conferma ed una ricevuta che attesta l’immediata disponibilità della somma nel paese di destinazione, in contanti e nella valuta scelta dal mittente al momento dell’invio.

Per tali transazioni, la normativa antiriciclaggio impone che il tetto massimo del denaro trasferibile non superi la soglia di 1.000 euro, vietando l’effettuazione di operazioni frazionate, cioè di più operazioni legate tra loro e di importo singolo inferiore ai 1.000 euro ma che superino complessivamente tale soglia.

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Dagli accertamenti sviluppati dalle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia economico finanziaria è emerso che il money transfer cagliaritano veniva sistematicamente utilizzato da decine di soggetti per inviare denaro all’estero.

In altre parole, è stata rilevata la consolidata prassi di operare le rimesse di denaro attraverso la cosiddetta tecnica dello “smurfing”, una pratica illecita che mira ad eludere le norme antiriciclaggio, evitando qualsiasi verifica più approfondita sull’identità dell’autore della transazione finanziaria.

Lo “smurfing”, infatti, consiste nell’effettuare trasferimenti regolari e ripetuti in relazione a somme di denaro legate tra di loro che, singolarmente considerate, risultano al di sotto della soglia fissata per la completa identificazione del soggetto richiedente, ma che in realtà si pongono al di sopra di essa.

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In conclusione, l’operazione ha consentito di individuare 110 transazioni irregolari ed accertare 43 violazioni alla normativa antiriciclaggio (trasferimento di denaro contante oltre la soglia consentita) e di sanzionare i responsabili (42 clienti e lo stesso titolare del money transfer), che hanno complessivamente trasferito all’estero oltre 90.000 euro.

Nei confronti di ciascun responsabile sono state contestate sanzioni amministrative pecuniarie da un minimo di 3.000 euro ad un massimo di 50.000 euro.

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