L’appello di Federbalneari Sardegna: “Necessario tutelare le imprese balneari e le oltre 1000 famiglie coinvolte”
A Cagliari si è discusso della recente sentenza del Consiglio di Stato che ha annullato la proroga al 2033 delle concessioni demaniali marittime e imposto la riassegnazione tramite gare pubbliche entro il 31 dicembre 2023
Di: Redazione Sardegna Live
“In Sardegna il 95% delle attività sul demanio sono a conduzione famigliare: famiglie che devono essere tutelate” questo è quanto ha affermato Claudio Maurelli, Presidente di Federbalneari Sardegna nel suo intervento agli stati generali dei concessionari demaniali della Sardegna, intitolati “Per la tutela del nostro futuro” e organizzati in maniera congiunta da FEDERBALEARI SARDEGNA e da altre associazioni regionali di categoria sarde.
L’assemblea che si è svolta questa mattina al Palazzo dei congressi di Cagliari è stata l’occasione per fare il punto della situazione in seguito alla recente sentenza del Consiglio di Stato che ha annullato la proroga al 2033 delle concessioni demaniali marittime e imposto la riassegnazione tramite gare pubbliche entro il 31 dicembre 2023.
Vasta la partecipazione della politica nazionale che non ha fatto mancare il proprio apporto all’iniziativa.
“Le concessioni registrate ad oggi in Sardegna sono 1200, la cui grandezza media è di 600mq (più del 50% sono concessioni di 200mq, le restanti concessioni variano tra i 500mq e i 2000mq) mentre solo il 2% è composto da concessioni pertinenziali. È quindi evidente il danno che la sentenza del Consiglio di Stato ha arrecato non solo al comparto del turismo balneare ma a tutta l’economia regionale. Per questo è necessario lavorare da subito per tutelare e salvaguardare
Dall’Ufficio di Presidenza di FEDERBALNEARI ITALIA giunge un grande plauso ed una forte esortazione al presidente Claudio Maurelli affinchè si continui a lavorare al fianco della categoria con la Regione, dei Comuni e della stessa FEDERBALNEARI ITALIA per contribuire a dare corpo ad una riforma organica e seria del settore che riconosca il valore effettivo del tessuto imprenditoriale del turismo balneare italiano.
“Siamo rimasti sconcertati dalla portata di questa sentenza del Consiglio di Stato che è stata dichiarata come "politica" poiché usurpa il ruolo del Parlamento in quanto abroga 10 anni di legge senza passare dal Parlamento; il canone a base d'asta poi che apre a scenari inverosimili, i giudicati favorevoli annullati e gli effetti della norma rimandati al 2023.
Occorre rispettare il ruolo della Regione e dei comuni poiché vi è un concreto rischio di commissariare la pianificazione del demanio con il concreto rischio di bypassare le nostre imprese turistiche e questo Federbalneari Italia non lo consentirà.” ha concluso Maurelli