S'Ammutadori: la millenaria leggenda sarda del "demone del sonno"
Paralisi e angoscia, senso di oppressione e mancanza di respiro. La mitologia sarda lo consegna alla realtà come "Ammutadori", per alcuni uno scheletro o una strega, per altri un'entità non ben definita: ecco la storia del demone notturno che si insinua negli incubi causando la "paralisi del sonno"
Di: Giammaria Lavena
La cultura della Sardegna si forgia di una tradizione millenaria. Terra antica e incantevole, luogo evocativo di miti e di leggende: fin dalla notte dei tempi l'isola è teatro di storie caratterizzanti un popolo a profondo contatto con la natura e con le credenze spirituali che questa rievoca. Non è raro, dunque, che nell'ascoltare i racconti di un anziano ci si lasci trasportare in un mondo di fantasia: fate o folletti, entità sovrannaturali, spiriti buoni o maligni. Queste figure accompagnano da sempre le credenze popolari isolane, divenendo parte integrante della quotidianità e nei casi più estremi condizionando la vita stessa degli individui. E' in questo contesto che si delinea la figura mitologica sarda di cui andremo a parlare.
DISTURBI DEL SONNO. Capita a tanti, non di rado, di svegliarsi improvvisamente dal sonno e non riuscire a muoversi. Questo stato, comunemente chiamato "paralisi del sonno", è uno dei disturbi più comuni e può manifestarsi in due fasi: prima di addormentarsi (paralisi ipnagogica) o durante il risveglio (paralisi ipnopompica), e può avere una durata che varia dai pochi secondi a circa due minuti. Se da una parte ci si ritrova col corpo paralizzato e la capacità comunicativa inibita, dall'altra la mente è perfettamente lucida e i sensi sono attivi. Ne consegue uno stato di panico e angoscia, con l'impossibilità di gridare aiuto e la sensazione di soffocamento, come se qualcuno opprimesse il petto. La spiegazione scientifica a ciò è data appunto dalla "paralisi del sonno", i cui sintomi si manifesterebbero per una manciata di secondi.
S'AMMUTADORI. La cultura isolana trova, tuttavia, la risposta in un'entità maligna ben distante dalle motivazioni scientifiche. Questa prende il nome di Ammutadori (o Ammuntadore), che non sarebbe altro che un demone del sonno. Nello specifico si tratta di una creatura mitologica della tradizione sarda il cui nome deriva dal sardo ammuntare/-ai ("avere incubi") e che tramite appunto gli incubi ("ammuntaduras") attaccherebbe le persone nel sonno. Questi, posandosi sul petto della vittima, creerebbe un senso di oppressione e angoscia. Si insinua negli incubi e perciò è pressoché impossibile scacciarlo, a meno che non si recitino gli appositi scongiuri, il cosiddetto
STORIA E ORIGINI. Le testimonianze riguardo l'esistenza di esseri notturni fantastici si consumano nell'arco dei millenni, sin dalla storia antica. In Sardegna, già da ben prima dei racconti popolari pare si parlasse di figure maligne capaci talvolta di agire sfruttando il sonno delle persone. Secondo alcuni studiosi tale credenza ebbe origine dopo il 241 a.C., quando il territorio finì sotto il controllo dei romani a seguito del trionfo sui cartaginesi, per altri invece l'Isola avrebbe sviluppato queste superstizioni molto prima. Col passare dei secoli la figura de
TESTIMONIANZE. Tutt'oggi capita di trovare chi afferma di esserci entrato a contatto. Secondo quanto riportato da numerose testimonianze si tratterebbe di un essere che non possiede una vera e propria forma, poiché l'identikit fornito è parzialmente diverso da vittima a vittima. Alcuni sostengono di aver visto
IL MITO IERI E OGGI. Questa figura, così come tante altre simili o diverse, per secoli ha tormentato i sogni dei malcapitati, che, privi di una spiegazione scientifica, ricercavano nei riti apotropaici tipici di una cultura profondamente influenzata da credenze spirituali un modo per allontanare l'essere maligno. Oggi, certo, l'influenza di figure e credenze sovrannaturali così influenti si è affievolita, rimane tuttavia il fascino e la storia di un mondo che, nei suoi ricami fantasiosi, continua a suscitare interesse e trasmettere, attraverso il potente mezzo della tradizione orale, inquietudini e fantasticherie.
Nella foto: "L'incubo", di Johann Heinrich Füssli