Sciolto Consorzio universitario a Nuoro. Sindaco: "Una rapina ai danni della comunità"

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31 dic 2021

Andrea Soddu: "Combatteremo per interessi della città. I responsabili hanno nomi e cognomi e sono alcuni consiglieri regionali del teritorio"

Di: Pietro Lavena

Sono ore di apprensione e incertezze a Nuoro riguardo la sorte del Polo universitario locale, dopo che il consorzio che gestiva la didattica e si occupava di erogare i servizi agli studenti è stato sciolto per effetto di una legge regionale e dovrà essere sostituito da una fondazione. Gli 800 studenti dei cinque corsi di laurea attivi nel capoluogo barbaricino, a partire dal 1° gennaio non potranno più frequentare le lezioni in presenza, consultare libri e volumi custoditi in biblioteca, usufruire di aule studio, mensa e del supporto delle segreterie. Una situazione che ha generato sconcerto nella popolazione studentesca (

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qui la lettera pubblicata da Sardegna Live) e nei numerosi dipendenti del consorzio ritrovatisi senza lavoro.

Il sindaco di Nuoro, Andrea Soddu, non è disposto a soprassedere: “La Regione ha compiuto una rapina nei confronti della comunità territoriale – dichiara a Sardegna Live – mettendo in liquidazione e commissariando il Consorzio per la promozione degli studi universitari che non solo eroga i servizi universitari e didattici in città, ma è anche il braccio operativo di un centro di ricerca che si chiama Restart e che ha impostato progetti finanziati dall’Unione Europea e dal Govenrno per milioni di euro. È di ieri la notizia dell’aggiudicazione di un bando relativo all’innovazione al quale avevamo aderito il 7 novembre vincendo 13 milioni di euro per un

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innovation hub di Barbagia da sviluppare a Pratosardo, che avrebbe posto i corsi accademici nuoresi sempre più in contatto con università di livello nazionale e internazionale. Tutto questo ora viene messo in discussione. Perché?”.

“Non c’era nessuna ragione per sciogliere un Consorzio che vanta bilanci da milioni di euro ed eroga servizi di altissimo livello – osserva il sindaco esprimendo il proprio disappunto –. Una cosa assurda. Sono disposto a fare qualsiasi tipo di battaglia. Ci siamo già rivolti al Governo nazionale perché impugni la legge regionale che ha determinato tutto ciò e adesso voglio vedere come la Regione amministrerà una vicenda così complessa in maniera così disarticolata rispetto al territorio. Una cosa è certa: sono dalla parte degli studenti in assoluto, sarò al loro fianco insieme alla maggioranza del Consiglio comunale”.

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Sono 800 gli studenti che afferiscono ai corsi di laurea nuoresi di Scienze Forestali e Ambientali e Sistemi Forestali e Ambientali (presso la sede di Sa Terra Mala) e Infermieristica, Scienze dei Servizi Giuridici per l’Amministrazione, Gestione e Promozione Turistica di Itinerari della Cultura e dell’Ambiente (presso la sede di via Salaris). Decine i funzionari e dipendenti della ditta che erogava i servizi. Lo stop dell’università rischia di divenire un disastro non solo culturale e sociale ma anche economico per la città. “È tutta colpa della Regione – incalza Andrea Soddu –. I responsabili hanno nomi cognomi e sono alcuni consiglieri regionali del territorio. Da parte nostra non può che arrivare la massima condanna rispetto a questi atti. Difenderemo in tutte le sedi istituzionali e giuridiche gli interessi della nostra comunità”.

Si può prospettare una via di uscita in tempi ragionevoli? “Io faccio politica – dichiara il sindaco a Sardegna Live e cerco sempre delle soluzioni: la prima è che sospendano immediatamente questa legge evitando di applicarla. Si ritorni a quello che si conosce: il Consorzio universitario come era stato organizzato dai suoi padri fondatori nel 1990. Quando si fanno le cose bisogna farle con la testa non con i piedi, come è avvenuto in questo caso”.

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