Su Traigolzu: il Minotauro di Sindia che la notte di Ferragosto terrorizzava i più piccoli
La leggenda narra che, incatenato negli abissi marini, una notte all'anno si liberasse per andare alla ricerca di anime da trascinare con sé in profondità. Oggi è una maschera del Carnevale sindiese
Di: Giammaria Lavena
Non c'è niente, nella storia dell'uomo, che possa raccontare territori e culture in essi radicate meglio del mito. Un legame indissolubile quello fra storia umana e mitologia, nato dall'esigenza di fornire una risposta universale alle domande che da sempre ci poniamo. Fenomeni naturali, pratiche rituali, eventi quotidiani, persone e animali: tutto assume contorni fantastici, in una realtà distorta ma comunemente accettata dall'immaginario collettivo, tramandata nei secoli. Dal greco
IL MITO DALL'ANTICA GRECIA ALLA SARDEGNA. In principio cantati o recitati oralmente, poi, con l'avvento della scrittura, incisi sulla pergamena. Dalla Grecia al Mediterraneo: colonizzazioni ed attività mercantili ne favorirono la diffusione, a Roma e poi in tutta Italia, sino alla Sardegna. Proprio nell'Isola, terra antica e di evocative memorie, il mito si espande e diventa parte integrante della quotidianità. E, esattamente come nell'antica Grecia, anche in Sardegna creature fantastiche si stagliano nell'immaginario mondo isolano, riprendendo e facendo proprie le leggende dei classici. Una di queste è
Il Minotauro nel mito di Teseo e Arianna
CACCIATORE DI ANIME. Viene utilizzato, come tante altre figure della tradizione sarda, come spauracchio per i più piccoli. Credenza popolare vuole che, nella notte tra il 14 e il 15 agosto,
Per questo motivo ai più piccoli, il giorno di Ferragosto, veniva fermamente sconsigliato di andare a fare il bagno in mare, poiché c'era il rischio che il Minotauro di Sindia li afferrasse portandoli via. Inoltre, il mito narra che su Traigolzu al calar del sole si aggirasse per le vie del paese trascinando le pesanti catene, sempre alla ricerca di vittime da sacrificare. “Corri a casa se no ti prende su Traigolzu”, era l'avvertimento che veniva dato ai bambini.
SU TRAIGOLZU NEL CARNEVALE SINDIESE. Per celebrare questa spaventosa creatura, proprio a Sindia è nata una maschera carnevalesca che la rappresenta. Secondo alcune testimonianze pare che su Traigolzu sfilasse fino al termine degli anni '20 dello scorso secolo, salvo poi finire nell'oblio per decenni. Tuttavia, nel 2011, grazie alle testimonianze e agli elementi forniti dai più anziani è stata ricostruita.
Oggi, in occasione del Carnevale sindiese, sos Traigolzos si presentano al pubblico indossando su gabbanu, lungo cappotto in orbace nero con cappuccio, stretto in vita da una corda in coda di cavallo, oppure in canapa intrecciata. Sotto vengono indossati i tradizionali pantaloni in fustagno nero, i
Sos Traigolzos di Sindia
Foto copertina: Elisa Bellotti