Supermercati saccheggiati, lo sfogo di una ristoratrice: “A causa dell’egoismo ci ritroviamo senza materie prime per lavorare”
“Scaffali completamente vuoti! Tutti generosi a Natale poi, al minimo allarme, si dimenticano del prossimo”
Di: Alessandra Leo
Ci troviamo nel bellissimo centro storico di Iglesias, in una delle vie più antiche e curate che, soprattutto d’estate, diventa uno dei luoghi di passeggiate e incontri, oltre che di ristorazione.
Qui sorge un locale di ristoratori che, come tantissimi altri del Sulcis e della Sardegna, sono stati vittime dell’ennesimo danno inferto a questa categoria di lavoratori.
Dopo la chiusura per la pandemia, le aperture a singhiozzo per le risalite dei contagi, il minor afflusso di gente (che in una zona come il Sulcis è normale nei mesi invernali, ma non è mai stato così drastico come negli ultimi anni), ora ci si mettono pure i
“Un atto semplicemente egoista! Ho trovato gli scaffali completamente vuoti per colpa di chi ha fatto la spesa per un reggimento senza neanche informarsi e capire prima cosa stesse succedendo. Dopo il Covid, le quarantene, il lavoro calato moltissimo, è impossibile per noi ristoratori fare scorte massicce, molti prodotti li compriamo piano piano per evitare di buttare tutto. E ora siamo senza sugo, semola, lievito e tante altre cose
Parole disperate quelle della ristoratrice: “Per fortuna avevo nel frigo di casa mia due panetti di lievito, e Nicola ne utilizza poco per le sue pizze, quindi dovremmo riuscire e farcelo bastare, sennò per questo weekend non avremmo potuto lavorare. Ma non c’è più semola: abbiamo chiamato un fornitore per portarcela, però penso sia evidente che dover chiamare un fornitore per minime quantità di merce a causa del poco lavoro, vorrebbe dire scomodarlo e rendere anche a lui il lavoro più difficile. È una catena: il disagio viene creato a tutti”.
E continua: “La cosa che mi dà più fastidio è che durante il periodo di Natale tutti improvvisamente si sono ricordati dei poveri e di chi ha meno, poi, per un allarme su WhatsApp, sono andati tutti in panico ed egoisticamente hanno lasciato famiglie con bambini e persone anziane senza neanche un cartone di latte, pensando solo a sé. Mi fa schifo tutto questo”.
La donna tiene però a sottolineare una cosa importante: “Noi ristoratori non vogliamo l’elemosina di nessuno, siamo sempre riusciti a cavarcela in questi anni particolarmente difficili, ma siate meno egoisti! Pensate al prossimo e che tutti siamo nella stessa barca: dal disagio di uno vengono coinvolti molti altri. Ragionate!”