“Ritornare a casa”, le criticità di Anci Sardegna

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04 giu 2019

Il Presidente Emiliano Deiana scrive all’Assessore Nieddu: “Aprire un confronto istituzionale per migliorare la qualità della vita dei cittadini e delle famiglie fragili”

Di: Antonio Caria

Anci Sardegna ha scritto una lettera all’Assessore regionale alle Politiche sociali, Mario Nieddu, per esprimere alcune criticità circa i progetti “Ritornare a casa”.

“Tale misura – scrive il presidente Emiliano Deiana – è rivolta al sostegno assistenziale di cittadini affetti da gravissime patologie, riconducibili a quelle oncologiche in fase terminale o a quelle neurodegenerative come la Sla.

“Di fatto rileviamo una serie di criticità che i Comuni ci stanno rappresentando, criticità che meritano l’attenzione e la valutazione delle istituzioni regionali e locali. Le criticità più evidenti – secondo Deiana – sono rappresentate dal fatto che i progetti vengono finanziati sulla base dello storico dell’anno precedente. Tutto ciò non permette ai nuovi utenti di poter accedere alla misura, se non con l’utilizzo di eventuali economie che si generano per decesso di altri assistiti”.

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“Considerato – aggiunge – che tale iniziativa assistenziale è stata creata con l’obiettivo di poter alleggerire la spesa sanitaria e nello stesso tempo per poter permettere ai cittadini di avere adeguato supporto di cura all’interno delle mura domestiche con le cure adeguate e la vicinanza del nucleo familiare”.

“A tutt’oggi – precisa il numero uno di Anci Sardegna – le direttive regionali non permettono di attivare nuovi progetti, che peraltro non possono essere preventivabili in alcun modo da parte dei servizi sociali dei comuni. Pertanto le famiglie si trovano nella situazione di avere tempi di attesa per far fronte al carico assistenziale con un aggravio economico e un supporto assistenziale assai precario”.

“Alla luce delle brevi considerazione di cui sopra riteniamo – conclude – che il tema meriti di essere oggetto di un confronto istituzionale finalizzato a migliorare la qualità della vita dei cittadini e delle famiglie fragili e nello stesso tempo a salvaguardare la bontà dell’intero programma, che negli anni ha comunque prodotto i suoi benefici”.

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