Oristano. Rapina in banca da 18mila euro: arrestato un 32enne di Orgosolo

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24-03-2022

Questa mattina la Polizia ha recuperato anche parte della refurtiva che il giovane aveva occultato nel doppiofondo creato ad arte all’interno della culla del figlio neonato

Di: Redazione Sardegna Live

La Polizia di Stato di Oristano, su disposizione della locale Procura della Repubblica, ha dato esecuzione alla misura cautelare degli arresti domiciliari a carico di un pluripregiudicato trentaduenne, residente a Orgosolo in quanto riconosciuto quale responsabile, in concorso con altro complice già tratto in arresto, della rapina in banca perpetrata ad Oristano, nella frazione Donigala Fenughedu, ai danni dell’Istituto di credito cooperativo di Arborea.

La rapina era stata eseguita

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nelle prime ore del pomeriggio del 16 febbraio 2021 e aveva fruttato un bottino di circa 18.000 euro.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il rapinatore, con viso coperto da mascherina e cappellino, era entrato all’interno dell’istituto bancario armato di pistola e aveva minacciato di morte i due bancari e l’unica cliente presente all’interno della banca, per poi dileguarsi velocemente dopo aver fatto man bassa dei contanti contenuti all’interno delle casse.

Sin dal primo momento era stato dispiegato un imponente dispositivo finalizzato alla cattura del fuggitivo, mediante la predisposizione di numerosi posti di controllo sparsi in tutta la provincia che in breve tempo, grazie alle prime attività di indagine aveva consentito di identificare l’autore materiale della rapina – ha spiegato la Polizia - che veniva pertanto di lì a poco tratto in arresto in esecuzione di una misura cautelare richiesta dalla Procura della Repubblica di Oristano ed emessa dal GIP del Tribunale.

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Durante la successiva attività di indagine erano stati sentiti numerosi testimoni e acquisite decine di ore di immagini registrate da molteplici impianti di videosorveglianza sia pubblici che privati.

Dall’analisi dei dati raccolti gli investigatori hanno riscontrato che il rapinatore, dopo essersi dileguato a piedi e aver percorso celermente alcune centinaia di metri, era salito a bordo di una autovettura parcheggiata in una via parallela a quella della banca, a bordo della quale lo attendeva il complice.

La Polizia ha spiegato che le immagini registrate dai vari impianti di video sorveglianza unitamente alla scrupolosa analisi del traffico telefonico generato dai ponti radio presenti nell’area interessata dalla rapina, e l’attività tecnica eseguita successivamente alla commissione del reato, hanno poi consentito l’individuazione e l’identificazione oltre che dell’esecutore materiale della rapina anche del 32enne arrestato questa mattina, suo complice, nell’abitazione del quale, a seguito di perquisizione è stata recuperata anche parte della refurtiva che lo stesso aveva occultato nel doppiofondo creato ad arte all’interno della culla del figlio neonato.

L’arrestato è ora a disposizione dell’autorità Giudiziaria che nei prossimi giorni effettuerà nei suoi confronti l’interrogatorio di garanzia.

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