Studentessa denuncia: "Io aggredita dopo una festa universitaria"

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08 giu 2019

Sarebbe stata circondata da un gruppo di ragazzini che, dopo averle fatto apprezzamenti volgari, avrebbero colpito lei e il suo accompagnatore

Di: Redazione Sardegna Live

Sarebbe stata aggredita nei pressi di una festa universitaria che si teneva a Cagliari Alessia, la ragazza che ha pubblicato un lungo post su Facebook per ricordare quei drammatici momenti. A supporto del suo racconto le foto di un taglio riportato al sopracciglio nel corso del pestaggio subito.

"Mi chiamo Alessia - esordisce la ragazza -, sono una studentessa di 26 anni dell'università di Cagliari, probabilmente avrei dovuto pubblicare questo post 10 giorni fa, ma diverse complicazioni me lo hanno impedito".

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"Il giorno 24 Maggio - questo il racconto - si è tenuta una festa organizzata da Unica 2.0 a cui ho partecipato, in questa occasione è successo un evento decisamente spiacevole, l'organizzazione stessa mi aveva promesso un grosso supporto che non è però mai arrivato, dopo aver sostenuto il contrario mi è stato detto, dopo una settimana, che loro non avrebbero pubblicato nessun post per cercare i colpevoli in quanto controproducente (mi chiedo per chi)".

Prosegue: "Con la consapevolezza che ad ora sia molto più improbabile trovarli visti i giorni passati, ho deciso di raccontarvi quello che è successo per cercare il sostegno di chiunque possa essere stato nei dintorni o possa aver visto qualcosa, visto il tempo già sprecato l'intenzione è di non perdere più neanche un minuto. Come dicevo mi trovavo alla festa, in via Ospedale, e con me c'era un'altra persona. Dei ragazzi con un forte accento cagliaritano e sui 18/20 anni hanno immediatamente iniziato a fare degli apprezzamenti molto volgari su di me, costringendo la persona che era con me a prendere le mie difese e dir loro di abbassare i toni, è dovuta intervenire l'organizzazione per allontanare i ragazzi in quanto sono passati immediatamente alle minacce".

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La vittima e il suo accompagnatore hanno proseguito la serata relativamente sereni e: "Dopo circa due ore dall'accaduto uno dei due ci ha rincontrati e ha subito riniziato con le minacce e gli insulti, mentre cercavamo di allontanarci questi fenomeni hanno circondato (pensavamo fossero in due, ma erano molti di più) alle spalle la persona che era con me e l'hanno colpito una volta a terra, poi da bravi ragazzi coraggiosi, hanno tirato un pugno in faccia a me causandomi l'apertura del sopracciglio con annessi 4 punti. Allego la foto con la speranza che un'immagine valga più di mille parole e possa un minimo smuovere l'animo di chiunque possa sapere qualcosa. Alla festa erano presenti decine di persone, molte nelle nostre vicinanze, è davvero possibile che nessuno sappia chi siano queste persone? Vogliamo davvero permettere ad un gruppetto di ragazzini maleducati e viziati di continuare a circolare con l'unica intenzione di rovinare le serate alla gente? Questi non sono gesti che si verificano solo una volta. Ricordate, questa volta è successo a me... Ma la prossima chissà".

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Pronta la replica degli organizzatori della manifestazione universitaria. "Sull'aggressione subita da una studentessa all'ultima festa - si legge sulla pagina di UniCa 2.0 - vorremmo chiarire come l'associazione si è mossa per sostenere la nostra collega. L’interessata è stata contattata pressoché immediatamente dal Responsabile della nostra organizzazione dopo la vergognosa aggressione, è stata data completa disponibilità a collaborare per arrivare ai colpevoli".

"È stata data anche, ovviamente, la piena disponibilità a testimoniare in caso di denuncia, denuncia che di fatto è avvenuta come è avvenuto il colloquio con le forze dell’ordine tra queste ultime ed il nostro responsabile.

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Dopo aver consegnato la testimonianza all’Arma dei Carabinieri abbiamo continuato ad indagare tra i nostri conoscenti e chi collaborava con noi alla festa per cercare di individuare i soggetti che hanno aggredito la ragazza".

"La nostra colpa nei confronti di Alessia - proseguono gli organizzatori - è stata quella di dirle, a poche ore dal fatto, che saremmo usciti pubblicamente sulla pagina. A mente lucida, in seguito, abbiamo ritenuto che un post pubblico sulla faccenda sarebbe stato controproducente al raggiungimento dell’obiettivo comune nostro e di Alessia, ovvero individuare i colpevoli: la caccia all’uomo con i post sui social non funziona, ancora meno se a disposizione si hanno pochi elementi per il riconoscimento. Pubblicare un post del genere avrebbe semplicemente annullato le possibilità che questi elementi si ripresentassero ad un evento universitario, riducendo a zero le possibilità di individuarli. Speriamo veramente di sbagliarci a questo punto".

"Riconosciamo la discutibilità della nostra decisione, e ci scusiamo pubblicamente con Alessia se i nostri sforzi per sostenerla non sono stati sentiti come sufficienti. Vogliamo riaffermare pubblicamente due principi per noi fondamentali: è nostra priorità che chiunque partecipi ad un qualsiasi nostro evento lo possa fare in totale libertà e sicurezza; è nostro primo dovere che, se episodi incresciosi accadano, la vittima sia da noi aiutata e sostenuta al massimo delle nostre possibilità".

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