Sanità: 2500 manifestanti a Lanusei per diritto alle cure

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09-04-2022

"Ridimensionamenti, tagli, mancanza di turnover nel nostro ospedale, il Nostra Signora della Mercede"

Di: Redazione Sardegna Live

L'Ogliastra torna in piazza per il diritto alla salute. Migliaia di persone hanno partecipato stamattina alla manifestazione che si è tenuta a Lanusei, dove un lungo corteo partito da piazza Vittorio Emanuele ha attraversato il paese ed è approdato davanti all'ospedale Santa Maria della Mercede.

"Ridimensionamenti, tagli, mancanza di turnover, un grande numero di ospedali dell'isola soffrono e non riescono a sopperire alle esigenze/emergenze che ogni giorno si presentano. Anche il nostro ospedale, il Nostra Signora della Mercede non è da meno", dichiara Adriano Micheli, portavoce del coordinamento

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"Giù le mani dell'Ogliastra".

"Non passa giorno senza che un problema piccolo o grande si presenti e minacci di minare il già precario equilibrio - spiega Micheli -. I medici e tutto il personale sanitario ridotti ormai di tantissime unità, si trovano ogni giorno a dover tamponare situazioni sempre più difficili e complicate. Da loro proviene un vero e proprio grido d’allarme che ci fa capire la grave situazione di affanno del personale che lavora sotto organico da troppo tempo. Per quanto ancora si dovranno sacrificare, prima che qualcuno si decida a prendere la situazione in mano? Fino a quando un medico o un infermiere non avrà il diritto di assentarsi per malattia per non lasciare un turno scoperto?".

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"Dopo tanti anni - prosegue Adriano Micheli - siamo ancora qua a parlare delle stesse cose: di un Punto nascita che va a singhiozzo; di una Pediatria in cerca di affittuari; di un’Emodinamica che oramai è una barzelletta; di un’Ortopedia/Traumatologia ad orario da bar; di una Cardiologia sparita nel nulla; di un Pronto Soccorso che ha bisogno di essere rianimato di un CUP che Dio ce ne scampi e liberi! Per non parlare degli altri problemi scottanti: medici di base, guardie mediche, servizi domiciliari, ecc".

"A nulla sono valse le numerose manifestazioni, rimostranze, lettere, appelli inviati al Presidente regionale, all’Assessore alla sanità - incalza il portavoce del collettivo che ha animato la manifestazione odierna -. Tutto è stato ignorato. Personalmente aggiungerei, volutamente ignorato! A nulla vale oggi la soluzione di trasferire temporaneamente dei medici da un ospedale ad un altro. I medici “in prestito” sono solo una soluzione tampone che non risolve il problema. Ormai il quadro che si è palesato e si palesa tutt’oggi davanti ai nostri occhi è chiarissimo. La politica negli ultimi decenni non ha saputo affrontare nel modo giusto i problemi che si sono presentati. O se proprio volgiamo pensar male, non hanno voluto affrontarli!".

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"Ancora peggio sarebbe arrivare a pensare che è questo ciò che si proponevano di perseguire sin dall’inizio, ovvero la chiusura definitiva del nostro nosocomio sempre per inseguire i beceri criteri aziendalistici e ragionieristici di cui parlammo già tanti anni fa. Per fare le cose e farle bene occorre volontà. Occorre cambiare politica, occorre che tutti facciano uno sforzo per risolvere questa precaria situazione, per ridare serenità e dignità al lavoro dei medici e di tutto il personale sanitario, per ridare fiducia agli utenti che si approcciano alle cure, per ristabilire il diritto alla salute. Un diritto costituzionalmente garantito e finora affatto perseguito".

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"Ci vorrà tantissimo tempo, lo sappiamo! - conclude Micheli - Si dovranno prendere delle decisioni coraggiose, anche economiche che portino ad un novello potenziamento del nostro nosocomio, che attiri specialisti capaci e intenzionati a spendere la loro professionalità in Ogliastra. La struttura ospedaliera va ripensata e valorizzata. Il nostro impegno, nonostante la stanchezza di tanti anni di lotta, non si esaurirà oggi ma sarà tutto consacrato alla difesa del nostro ospedale e del diritto alla salute".

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