"Il sogno di Giulia" per i bambini bisognosi, a Cagliari una straordinaria storia di solidarietà

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13 set 2019

La piccola Giulia Zedda, prima di morire, chiese alla madre di regalare i propri giocattoli ai bambini meno fortunati. Così è nata un'associazione che sostiene oltre 150 famiglie

Di: Redazione Sardegna Live

Una pagina Facebook con oltre 3mila followers e 150 famiglie in difficoltà economiche sostenute da una encomiabile iniziativa benefica. Sono solo alcuni dei numeri registrati dall’associazione “Il sogno di Giulia Zedda, che porta avanti da tempo un percorso fatto di solidarietà e coraggio. Il progetto è nato nel nome di una bimba cagliaritana strappata alla vita da un tumore al cervello ad appena 10 anni. Oggi la madre, Eleonora Galia, combatte per aiutare gli indigenti sulla scia dello slancio di generosità e amore della propria bimba che,

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poco prima di morire, chiese di donare tutti i suoi giocattoli e i suoi vestiti ai bimbi più bisognosi. I genitori, per rispettare il volere di Giulia, hanno così avviato una raccolta di indumenti e giocattoli usati messi a disposizione delle madri in difficoltà che possono procurarsi ciò di cui hanno bisogno.

“I sogni sono la nostra forza – spiega Eleonora–. Ci fanno andare avanti, ci aiutano a superare ostacoli insormontabili e lasciano sempre un briciolo di speranza anche quando sembra tutto perduto. Non buttiamoli via, non dimentichiamocene, perché sono obiettivi che, una volta raggiunti, dimostrano come tutto sia possibile”.

“Noi da un anno a questa parte abbiamo creduto in un grande sogno – racconta la mamma di Giulia– e dal niente siamo arrivati fino a qui, dei traguardi meravigliosi, degli aiuti spontanei arrivati dal cielo a partire dalle volontarie, Provvidenza divina, una più bella dell'altra di una bellezza sincera e interiore che lascia tanto spazio all'amore e alla condivisione”.

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Laura Angius, Rosanna Maxia , Elisabetta Consigli, Paola Hellies, Claudia Garau, Anna Piras, Anna Migliarese e Stefania Sanna, questi i nomi delle volontarie che portano avanti l’iniziativa. “Tutte contribuiscono a mettere un piccolo grande mattone ogni giorno per far crescere questo grande sogno – spiega Eleonora Galia –. Oggi parlavo con una mamma e facevamo delle considerazioni. Un anno fa timidamente si iniziava in 7 metri quadrati, una portineria di un convitto, e piano piano siamo riusciti ad aiutare più di 150 famiglie, siamo riusciti ad assistere tante mamme in difficoltà con il marito, con il datore di lavoro, abbiamo donato una trentina di culle e altrettanti trio, che per chi non lo sapesse sono i passeggini con ovetto e culletta, abbiamo assistito e visto nascere 15 bambini e altrettanti ne stiamo seguendo con dedizione e impegno”.

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Ai volontari si affiancano anche numerosi professionisti che lavorano nell’ombra per dare il proprio contributo alla causa. “Abbiamo un dentista che cura le prime carie, una nutrizionista che fa educazione alimentare alla famiglia, un ottico che fornirà le montature per i bambini e tantissimi altri volontari che ci assistono e assicurano il futuro del nostro operato con donazioni e incoraggiamenti”.

“Ringrazio Cristiana Placido – conclude Eleonora – e tutti i componenti dell'Ordine francescano secolare che oggi hanno donato tantissimi grembiuli, quaderni zaini e astucci. Ringrazio tutti coloro che hanno condiviso le loro cose per donarle a chi ha meno. Tanti bambini oggi saranno più felici, hanno realizzato un sogno”.

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Chi ha intenzione di sostenere il progetto troverà il recapito telefonico di riferimento sulla pagina Facebook dell’associazione. Una storia d’amore che nasce a Cagliari e può “contagiare” l’intera Sardegna.

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