Marti Perra: il demoniaco gatto ogliastrino che vigilava sui festeggiamenti de "Su Maimulu"
Si narra che il grosso felino controllasse che nel giorno di Martedì Grasso tutti gli abitanti partecipassero ai festeggiamenti. Chiunque fosse stato trovato a lavorare sui campi sarebbe stato squartato da Marti Perra
Di: Giammaria Lavena
Come risaputo, il carnevale in Sardegna è espressione di volti e leggende che nel tempo hanno contribuito ad arricchire la variegata tradizione isolana. Ogni paese vanta usanze e credenze proprie, che di generazione in generazione sono state tramandate fino a giungere ai nostri giorni. A Gairo e Ulassai, ad esempio, esiste un'antica manifestazione carnevalesca chiamata Su Maimulu. E' rappresentata da una delle tipiche maschere del carnevale barbaricino e ogliastrino e, nonostante coincida coi vari riti del
SU MAIMULU. Non esiste un'origine certa del nome Maimulu. Secondo alcuni studiosi sarebbe una variante di Maimone, termine che, sempre stando ad alcune ricerche, stava ad indicare l'antica divinità fenicia e protosarda della pioggia. Oggi per Maimulu si intende la mascherata, il periodo carnevalesco o, più semplicemente, la maschera. Durante la manifestazione de Su Maimulu si assiste a un carnevale di maschere orride e ancestrali, che mettono in scena l'atavica lotta tra il bene e il male. Un alternarsi di figure antropomorfe e zoomorfe che ripropongono in chiave grottesca il rapporto uomo-animale e rievocano rituali apotropaici e danze propiziatorie, rimandando a tempi e spazi primordiali.
GATTO VIGILANTE. Ogni figura, maschera e personaggio rappresentati sono oggetto di studio, e raccontano parte della storia di quelle aree radicate nell'entroterra sardo, nelle quali nasce e germoglia il fascino del mito. Un dei volti che appare nelle leggende locali è quello di Marti Perra (a Ulassai Martisberri), un grosso gatto nero che nel giorno de Su Maimulu (Martedì Grasso) aveva il compito di vigilare affinché tutti gli abitanti prendessero parte ai festeggiamenti di Carnevale. Si narra che il felino fosse capace di squartare chiunque fosse stato scoperto a lavorare nei campi nello stesso periodo.
LEGGENDE E TESTIMONIANZE. Presagio del suo arrivo era un ritornello, che recitava: