La Sardegna tra le “Virtuose” nel pagamento delle fatture

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18 set 2019

Antonio Matzutzi (Presidente Confartigianato Sardegna): “Ottima notizia per il tessuto produttivo sardo ma la soluzione migliore rimane la compensazione debiti-crediti”

Di: Antonio Caria

28 giorni. È questo il tempo medio con cui i Comuni della Sardegna saldano le fatture alle imprese e ai professionisti.

Nell’ultimo scorcio dello scorso anno, le Amministrazioni Locali sarde hanno pagato parcelle per oltre 252 milioni di euro. Secondo il rapporto elaborato dall’Ufficio Studi diConfartigianato Imprese Sardegna, da titolo “Tempi medi di pagamento dei Comuni al quarto trimestre 2018”, sui dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze, 291 Comuni su 372 (78,2%) hanno “Saldato i conti” entro i termini di Legge dei 30 giorni, 72 lo hanno fatto entro i 60, e solo 9 sono andati oltre i 2 mesi.

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“Queste sono buone notizie per le imprese e i professionisti – ha dichiarato Antonio Matzutzi, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – anche se dobbiamo ricordarci che solo il 61,9% del degli importi viene pagato totalmente entro i 30 giorni: infatti entro questo termine, in media, vengono erogati i 2/3 del debito mentre l’operazione poi si chiude definitivamente entro i 60 giorni con il restante ammontare”.

“È necessario impegnarsi affinché ci sia la chiusura di tutte le partite di pagamento entro i 30 giorni – ha aggiunto – anzi, è necessario che i pagamenti avvengano con ancora più celerità rispetto a quanto imposto dai termini di legge. Abbiamo tanti esempi virtuosi di Comuni che saldano tutto con largo anticipo: quindi si può fare”.

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Tra le Amministrazioni Locali con più di 50mila abitanti, al vertice nazionale c’è il Comune di Sassari con più di 18 milioni di euro pagati con una media di 13 giorni. In Sardegna ottima perfomance per Olbia con 10 milioni di euro in 22 giorni. Fuori dai limiti Cagliari che ha pagato 27milioni di euro lavori con una media di 41 giorni e Quartu Sant’Elena che ha regolato oltre 6milioni di euro di lavori fatti con una media di 55 giorni.

“Purtroppo ancora tante piccole imprese, troppe, rinunciamo a partecipare ai bandi pubblici per paura dei tempi di pagamento e dei contenziosi – ha rimarcato Matzutzi -. In questo periodo, dove si parla tanto di un più facile accesso delle microimprese agli appalti di opere pubbliche il cui avvio potrebbe servire a immettere nel mercato importanti risorse economiche, a creare lavoro e a salvare imprese e posti il problema è che se poi i pagamenti vengono effettuati in maniera tardiva, le imprese soffrono enormemente”.

“Non dimentichiamoci che i ritardi dei pagamenti – ha concluso – costringono le aziende a rivolgersi sempre al mercato del credito. In ogni caso lo diciamo da anni: per noi la soluzione migliore all’annosa questione dei pagamenti rimane sempre la compensazione debiti-crediti secca, diretta e universale”.

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