Bologna, #Stocoicontadini: sette aziende sarde al villaggio Coldiretti
Sono 7 le aziende sarde, in rappresentanza di diversi settori produttivi agricoli e dell’agroalimentare, presenti da ieri e sino a domani, a Bologna, nel grande villaggio della Coldiretti #Stocoicontadini.
Di: Antonio Caria
Sono 7 le aziende sarde, in rappresentanza di diversi settori produttivi agricoli e dell’agroalimentare, presenti da ieri e sino a domani, a Bologna, nel grande villaggio della Coldiretti #Stocoicontadini.
Un evento, quello organizzato nell’area che comprende Piazza Otto Agosto, il parco della Montagnola e Piazza XX Settembre, “Dove vivere autenticamente un giorno da contadino – rimarcano gli organizzatori – tra le aziende agricole ed i loro prodotti, sui trattori, a tavola con gli agrichef, in sella ad asini e cavalli, nella stalla con mucche, pecore, capre, maiali, conigli e galline, o nelle fattorie didattiche e negli agriasili dove i bambini possono imparare a impastare il pane o a fare l’orto”.
Sono presenti il Caseificio Floris di Siliqua con i suoi prodotti biologici, la cooperativa Pastori di Dorgali che tramite il suo presidente Leonardo Salis assieme ad alcuni pastori sardi con azienda nel Lazio, ieri mattina hanno dato dimostrazione della estrazione della ricotta, il Pecorino etico che garantisce una equa remunerazione si pastori grazie all'accordo di filiera stretto tra il caseificio piemontese Biraghi Coldiretti Sardegna e Fdai.
Non mancano “casizzolu”, provolette, “seadas” di Santu Lussurgiu, che allietano invece i palati dei visitatori che si fermano nello stand dell’azienda Santa Ittoria., e il pane carasau e la pasta delll’Azienda Musio di Samatzai, oltre i prodotti a base di carne ovina e bovina della cooperativa La Genuina di Ploaghe.
Spazio anche miele e alla frutta sarda, grazie alle confetture e marmellate della azienda Areste di Tula. Completano l’esposizione le piante e le essenze dell’azienda Fragus e Saboris di Sadali, fresco vincitore dell'Oscar green (premio riservato ai giovani agricoltori innovatori) con la quale chiudere il cerchio di questa rappresentanza di Sardegna, all’interno del più grande e variegato panorama nazionale che va dal lavoro, alle produzioni e le ricette della tradizione italiana.
