“Il sogno di Giulia Zedda”: due genitori realizzano il desiderio della figlioletta venuta a mancare troppo presto

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10-11-2022

Prima di morire, Giulia aveva espresso la volontà di donare tutti i suoi giochi ai bimbi meno fortunati

Di: Alessandra Leo

Un “testamento” unico e speciale quello lasciato dalla piccola cagliaritana Giulia Zedda, prima di morire a soli 10 anni a causa di un tumore contro il quale ha combattuto con coraggio per 4 anni.

Giulia disse ai suoi genitori che avrebbe voluto lasciare tutti i suoi giochi ai bimbi meno fortunati di lei. “Si riteneva fortunata perché, ammalandosi a 6 anni, fino ad allora si era potuta divertire, mentre tanti altri bambini si ammalano a pochi mesi di vita” ci racconta Eleonora Galia, mamma fantastica e coraggiosa che, dopo aver sofferto tanto, con la forza dell’amore è riuscita a realizzare il grande desiderio della sua figlioletta.

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L’associazione “Il sogno di Giulia Zedda” è sorta così, grazie a questi genitori straordinari e a una bambina davvero speciale, strappata alla vita troppo presto e che, nonostante tutto, nella sua pur breve esistenza, ha fatto del bene, trasmettendo gioia e amore alla sua famiglia e a tutti coloro che la circondavano.

Giulia si è ammalata a soli 6 anni nel 2014 e mamma Eleonora racconta ai microfoni di Sardegna Live la loro storia: “Abbiamo mollato tutto a Cagliari, dove la malattia della bambina ormai sembrava non retrocedere più, per trasferirci a Roma, dove abbiamo trascorso 2 anni al Bambin Gesù – ci dice Eleonora con la voce che trema - Avremmo fatto di tutto per Giulia, lei era una vera guerriera, aveva diritto a ogni possibilità di guarigione”.

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A malincuore ho lasciato l’altro mio figlio a Cagliari, dove andava a scuola e aveva le sue amicizie, cercavo di tornare tutte le volte che potevo ma la situazione era veramente difficile”.

Tra alti e bassi, nonostante si fosse tentato di tutto e di più, purtroppo Giulia venne a mancare il 6 maggio 2018.

Già da mesi prima di morire, ci aveva detto che avrebbe voluto dare tutte le sue cose agli altri bambini che ne avevano bisogno” ci racconta la mamma – Era una bambina molto matura per la sua età, altruista e solidale. Quando era a scuola, pur essendoci andata per pochissimo tempo perché poi si è ammalata, aveva un compagnetto celiaco e una compagnetta diabetica: se si decideva di portare dei dolci a scuola, lei pensava prima di tutto a loro due”.

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Quell’amore per il prossimo, quel bene immenso che Giulia trasmetteva e che avrebbe continuato a trasmettere, i genitori l’hanno trasformato in realtà, grazie all’associazione in suo onore.

Tutto l’amore e il tempo che avremmo dedicato a lei, lo doniamo ai bambini che ne hanno bisogno”.

Non solo l’associazione “Il sogno di Giulia Zedda”, ma tantissime altre iniziative: “Abbiamo attivato ‘Attraverso le emozioni’, un progetto di sostegno psicologico per tutti i fratellini e le sorelline di bimbi che si ammalano e che per ovvie ragioni saranno i figli sui quali i genitori si concentreranno maggiormente” spiega Eleonora.

Il mio bambino non mangiava più, abbiamo speso un patrimonio per sostenerlo psicologicamente perché quando un figlio si ammala, irrimediabilmente ne risente anche l’altro”.

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Dopo che Giulia è venuta a mancare, i genitori si sono attivati per portare avanti la volontà della piccola, cercando un luogo in cui sistemare i giocattoli, i vestiti e altri averi di Giulia, che

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si sono moltiplicati in pochissimo tempo perché sono tantissime le persone che vanno a donare per i meno fortunati, sia adulti che bambini.

Siamo passati da una stanza di 7 metri quadri a una di 120, e stiamo stretti ugualmente. Doniamo vestiti, giocattoli, libri, oggetti di cancelleria, abiti stagionali, quindi anche costumi di carnevale e giochini per il mare, ma abbiamo anche abiti da sposa ricamati a mano - prosegue Eleonora – Ad occuparci dell’associazione ci siamo io e mio marito più altri volontari molto attivi, ognuno con la propria mansione”.

Un’altra importante iniziativa dei genitori di Giulia è

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“Un gancio in mezzo al cielo”: “Finanziamo i viaggi dei bambini sardi che non si possono curare in Sardegna e che devono inevitabilmente andare in un’altra regione - dice Eleonora – Già tre bimbi ne hanno usufruito, e a noi questo riempie il cuore di gioia”.

Abbiamo inoltre colorato e arredato una stanza dell’ospedale pediatrico di Sassari, a Giulia non piaceva perché grigia, quindi abbiamo pensato di ravvivarla in modo che i piccoli pazienti potessero soggiornare in un ambiente allegro” dice la mamma.

Un altro importante progetto che si svolge nelle scuole è “Bellismo anziché bullismo”: “Con un'offerta minima di 5 euro, i bimbi potranno ricevere un album da leggere e colorare in cui si parla di condivisione, rispetto, donazione – spiega la mamma di Giulia – perché capiscano l’importanza della solidarietà già da piccoli”.

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È sorta inoltre un’importante collaborazione tra “Il sogno di Giulia Zedda” e l’associazione “Stelle di Lorenzo” per realizzare i desideri dei bambini malati e allietarli con piccole gioie durante il periodo di degenza in ospedale.

Ma non è finita qui e si prosegue con un progetto molto importante,

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“In viaggio con Giulia”: “Vogliamo acquistare un’ambulanza pediatrica dotata di termoculla, a disposizione di tutti i bimbi che ne avranno bisogno, per l’ospedale San Michele di Cagliari” spiega Eleonora.

Insomma, un’infinità di bene e di solidarietà mossi dall’immenso amore di due genitori che erano ormai affranti, ma che hanno trovato la forza in fondo al cuore per aiutare il prossimo, in nome del loro angioletto.

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Aiutare chi non ce la fa, chi è meno sfortunato è l’esempio della canzone ‘Goccia a goccia’: da una piccola azione si possono realizzare grandi cose” conclude questa mamma dal cuore enorme.

La sede dell’associazione “Il sogno di Giulia Zedda” si trova attualmente a Cagliari in via Baronia 13, ma ci sono anche il sito web, una pagina e un gruppo Facebook. Inoltre Eleonora Galia ha scritto un libro, “Vivere a colori”, in onore della piccola Giulia.

Sabato sarà ospite nella trasmissione “A sua immagine”, condotta da Lorena Bianchetti, su Rai Uno, per raccontare la loro storia e di cosa si occupa questa favolosa associazione benefica.

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