E’ morto Mario Trudu, detenuto in regime di ergastolo ostativo

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25 ott 2019

Stava scontando condanne per due sequestri di persona

Di: Redazione Sardegna Live

È morto nella tarda serata di ieri nell'ospedale San Martino di Oristano, Mario Trudu, 69 anni, di Arzana, detenuto in regime di ergastolo ostativo. Una pena senza fine e senza la possibilità di accedere a qualsiasi misura alternativa al carcere e a ogni beneficio penitenziario.

Niente permessi premio, dunque, semilibertà o libertà condizionale, a meno che non si collabori la giustizia. L'uomo, gravemente malato, aveva chiesto per anni di uscire dal carcere per poter curare alcune patologie da cui era affetto.

Recluso sino a poche settimane fa nell'istituto penitenziario di Massama, a Oristano, stava scontando condanne per due sequestri di persona: la sua detenzione durava da 41 anni.

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Trudu a fine settembre era stato ricoverato al San Martino per essere sottoposto a un intervento chirurgico. Lo scorso 3 ottobre aveva ottenuto gli arresti domiciliari per gravi problemi di salute, ma nella sua casa di Arzana non e' riuscito a tornare: le condizioni di salute dell'ergastolano nei giorni scorsi si sono ulteriormente aggravate sino al decesso avvenuto ieri sera.

Per consentirgli di curarsi fuori dalla cella, a metà settembre si erano mobilitati la presidente dell'associazione Socialismo diritti e riforme, Maria Grazia Caligaris (che aveva seguito il suo grave caso negli ultimi anni), il Garante dei detenuti del comune di Oristano, Paolo Mocci e la sua legale Monica Murru.

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Quest'ultima aveva annunciato un esposto alla procura, sostenendo che, senza le cure prescritte, il suo cliente, malato di tumore, non sarebbe sopravvissuto. Sulla situazione sanitaria di Trudu era intervenuto anche il Garante nazionale delle Persone private della liberta', Mauro Palma.

Mario Trudu aveva ottenuto il temporaneo differimento della pena, disposto dal magistrato di Sorveglianza di Cagliari, che aveva accolto l'istanza della sua avvocata, in attesa dell'udienza in programma il prossimo 5 novembre.

L’ergastolano era affetto da un tumore prostatico e da un'altra grave patologia polmonare.

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