Borse di studio. Braccio di ferro fra studenti ed Ersu all'università di Sassari

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05 dic 2019

L'ente per il diritto allo studio non avrebbe riconosciuto alcuni crediti ritenuti validi dalla facoltà di Giurisprudenza escludendo diversi studenti dall'elenco dei beneficiari

Di: Redazione Sardegna Live

E’ braccio di ferro fra nove studenti del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Sassari e l’Ersu. Gli universitari, inclusi inizialmente nelle graduatorie provvisorie degli idonei per le borse di studio, sarebbero stati depennati in un secondo momento dagli elenchi definitivi dei beneficiari. “Equità, risposte e il nostro diritto allo studio – scrivono in una nota gli studenti interessati -. Questo è ciò che chiediamo a gran voce dal 31 ottobre, giorno nel quale ci siamo visti esclusi dalle graduatorie definitive delle borse di studio”.

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A determinare l’esclusione dei nove sarebbe stato il mancato rispetto di alcuni requisiti. Il comunicato diffuso dagli aspiranti giuristi spiega: “Risulta che tale esclusione sia stata determinata dal mancato riconoscimento di alcuni crediti formativi. Parliamo in particolar modo dei crediti formativi liberi, obbligatori e propedeutici alla laurea per tutti gli studenti. Tali crediti, in base al regolamento didattico del corso, possono essere maturati con diverse modalità: tirocini, seminari di studio, conferenze, stage ecc. I crediti derivanti da tali attività formative, vengono successivamente caricati nella pagina personale di ogni studente alla quale l'ente ha accesso in modalità di sola lettura”.

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Gli stessi CFU, regolarmente caricati sulle pagine online di ogni studente, non sarebbero stati conteggiati ai fini dell’attribuzione della borsa di studio da parte dell’Ersu. Eppure, spiega ancora la nota: “Abbiamo analizzato attentamente il bando per l’attribuzione delle borse di studio, e fra i crediti non utilizzabili ai fini dell’attribuzione delle borse di studio (citati all’art. 3 dello stesso bando) non figurano quelli contestati a noi che, dunque, dovrebbero essere regolarmente accettati. Gli stessi non conteggiati dall’ente sono stati peraltro già riconosciuti dall’università, e inseriti all’interno del fascicolo personale di ogni studente”. Gli studenti rivendicano il diritto di “organizzarsi nel modo ritenuto più opportuno per maturare il totale dei CFU necessari al raggiungimento del criterio di merito, previsto dal bando di concorso, per l’ottenimento della borsa di studio. Nel fare ciò si considerano tutti i CFU che non sono espressamente esclusi dalle disposizioni del bando stesso”.

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I rappresentanti degli studenti della lista Uniss in Progress, affiancati e supportati dal Garante degli studenti Massimo Pintus, si sono mobilitati presso i vari organi centrali dell'università, chiedendo appoggio al Direttore del dipartimento interessato e alla segreteria, che “si sono dimostrati solidali rilasciando anche delle dichiarazioni in cui confermano che i 13 crediti conseguiti imputati alle ulteriori attività formative, sono attinenti al piano di studio e quindi utili ai fini del conseguimento del titolo”.

I rappresentanti hanno inoltre portato la questione a conoscenza del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione, illustrando formalmente le difficoltà dei colleghi allo stesso ente con un

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ricorso in autotutela al quale però non è ancora seguita una risposta. “Non sono ancora scaduti i termini – specificano – , mancano 21 giorni ma ci stiamo preoccupando e impegnando per risolvere il tutto dal 31 di Ottobre”. E ancora: “Ci saremmo risparmiati il ricorso se solo l’anomalia ci fosse stata fatta presente in sede di graduatorie provvisorie. In virtù di questo, chiediamo a gran voce che i nostri diritti vengano rispettati e che non vadano persi o dimenticati per meri fraintendimenti tra amministrazioni o mancata comunicazione. Ci auspichiamo una celere e positiva risposta da parte dell'ente che dovrebbe custodire e tutelare il diritto allo studio di ciascuno studente”.

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