L'UE autorizza il consumo alimentare di insetti, Confartigianato Sardegna: “Siamo preoccupati”
“Le locuste contro il pecorino sardo; la carne sintetica contro il prosciutto nostrano; le locuste contro la salsiccia di maiale brado isolano"
Di: Redazione Sardegna Live - Foto simbolo
“Le locuste contro il pecorino sardo; la carne sintetica contro il prosciutto nostrano; le locuste contro la salsiccia di maiale brado isolano; il vino con il ‘semaforo’ contro il Cannonau. Sono questi alcuni degli ‘scontri alimentari’ che potrebbero svilupparsi a breve a causa delle controverse indicazioni dell’Unione Europea sui prodotti alimentari”.
A parlare è la Confartigianato Sardegna che esprime il suo convinto “No” all’introduzione di insetti ed etichette “nutriscore”.
“Sono ben quattro i fronti aperti dall’Unione Europea – afferma Marco Rau, Delegato regionale per l’Alimentazione di Confartigianato Imprese Sardegna – l’introduzione di
“C’è molta preoccupazione nel settore alimentare artigiano sardo perché la Commissione Europea, anche in questo caso, vede il tutto con le lenti delle multinazionali a discapito delle produzioni artigianali – sottolinea Rau- perché queste proposte rappresentano nuove sconcertanti trovate per ammazzare, o quanto meno limitare, le eccellenze del Made in Italy e dare il colpo di grazia ai nostri agricoltori ed artigiani del cibo, il tutto in nome di fasulle ideologie “salutiste” e “green” che si vogliono imporre ai nostri consumi alimentari, non solo a discapito delle tradizioni, ma senza avere alcuna consapevolezza delle gravi conseguenze economiche oltre che culturali di tali decisioni”.
“Di fronte a questi numeri - prosegue il Delegato - è fondata la nostra preoccupazione che queste proposte finiscano per penalizzare una delle nostre principali ricchezze, ovvero i prodotti tradizionali (DOP, IGP e STG) e la sapienza delle comunità alimentari italiane di artigiani e contadini. Per questo ci opporremo con tutti i mezzi all'idea di "novelfood" fatto di insetti e cibi sintetici che, da professionista del settore, ritengo in contrasto con gli standard igienici e i controlli voluti dall'Unione Europea”.
“Inoltre - conclude Rau - temiamo che queste proposte rappresentino una vera e propria offensiva contro la biodiversità del cibo e delle tradizioni alimentari in particolare del nostro Paese. Per questo chiediamo che anche la Regione Sardegna e il Governo Nazionale si uniscano a noi per difendere il Made in Italy”.
Alcuni dati sulla “Dop Economy” della Sardegna - Secondo le rielaborazioni dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, sui dati ISMEA-Qualivita 2022, sull’economia creata dai prodotti DOP e IGP, in Sardegna l’impatto economico dei 41 prodotti certificati è di 482 milioni di euro per il 2021 (+17,8% rispetto al 2020), posizionando l’Isola al 7° posto in Italia.
In Sardegna sono circa 8mila le imprese del settore alimentare e delle bevande che impiegano oltre 20mila addetti (l’85,8% di questi sono impiegati nelle micro e piccole imprese). Un settore, quello dell’agroalimentare della Sardegna, rappresentato da 2.909 imprese artigiane (1.244 dell’alimentare, 28 delle bevande, 1.637 della ristorazione) che danno lavoro a ben 9.871 addetti.