Confartigianato Sardegna all’Assessore Chessa: “Ingranare la quinta”

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16 dic 2019

L’esponente della Giunta Solinas: “Presto incentivi “importanti”

Di: Antonio Caria

Sabato scorso, a Milis, le 35mila realtà artigiane isolane hanno incontrato l’Assessore regionale all’Artigianato, Gianni Chessa, per fare il punto della situazione del comparto, specie in questi ultimi 10 anni, e presentare il dossier “Ripartire dall’Artigianato per far ripartire la Sardegna”.

Un documento da cui emerge il fatto che in Sardegna sono registrate 34mila 895 imprese artigiane, il 20,5% che danno lavoro a 61mila 719 addetti, che superano i 100mila con l’indotto, e che producono un valore aggiunto di oltre 3 miliardi di euro, il 10,2% dell’intera Isola. 5mila 900 sono gestite da donne, 2mila 778 da under 35 e 1.430 da stranieri.

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“Sono questi i numeri di un sistema di imprese, addetti e territori su cui gravano, da tempo immemorabile, condizioni che ne limitano lo sviluppo – ha dichiarato Antonio Matzutzi, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna presentando il dossier all’Assessore Chessa – e parliamo dei problemi legati alla rappresentatività, al credito, alla competitività, alla burocrazia, al lavoro, alla formazione, al territorio, all’ambiente, alle infrastrutture, all’energia, ai trasporti e all’insularità. Le aziende chiedono solo di essere liberate da questi pesi”.

“La solidità delle imprese sarde è stata duramente compromessa negli anni – ha aggiunto Matzutzi -. la Politica regionale, con quella nazionale, avrà il duro compito di ricreare un contesto favorevole alle attività produttive, è necessario “ingranare la quinta. Certamente negli anni passati il settore non ha avuto l’attenzione che meritava. Basti solo ricordare che a questo comparto che rappresenta il 22% dell’economia della Sardegna, è stato destinato solo l’0,36% del Bilancio regionale 2019. Parliamo di finanziamenti diretti ovvero di quelli destinati esclusivamente alle imprese artigiane. Una situazione del genere non dovrà ripetersi”.

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“Abbiamo urgente necessità che siano rimpinguate, rese più snelle e agibili le due Leggi che danno energia economica al settore ovvero la 949 del 1951 e la storica Legge 51 del Legge 51 per l’Artigianato sardo – queste ancora le sue parole – per le oltre 35mila imprese artigiane, che offrono lavoro a oltre 100mila persone e rappresentano il 22% dell'economia della Sardegna, tali risorse rappresentano un essenziale strumento di sviluppo e rafforzamento aziendale, incentivando l’investimento tecnologico, la formazione, creando nuova economia e capacità assunzionale”.

Di contro, Chessa ha posto l’accento sul fatto che la giunta stia portando avanti una politica fatta di si e del fare. Per quanto riguarda gli incentivi, l’Assessore all’Artigianato ha anticipato come non ci saranno più “rattoppi” e la cancellazione degli interventi a pioggia, mentre il sostegno economico sarà indirizzato verso i settori che avranno maggiormente bisogno.

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Sulle leggi per lo sviluppo dell’Artigianato, il cui nuovo indirizzo, che sarà concordato con le Associazioni di Categoria, è stato annunciato il rifinanziamento in modo della 949 e dellala storica Legge Regionale 51 di settore. Inoltre saranno messi a disposizione 10,5 milioni di euro per il passaggio generazionale nelle aziende e per le certificazioni di qualità.

Chessa ha anche anticipato come sarà legge Urbanistica senza però violare le norme ambientali: “Non è possibile non poter adeguare e ammodernare le strutture esistenti”.

Poi le richieste per il rilancio dell’Edilizia: “Abbiamo condiviso con questa Amministrazione regionale la priorità di mettere il tema del settore edile all’ordine del giorno dell’azione di governo e attendiamo con ansia le prime azioni concrete – ha rimarcato Matzutzi – non vogliamo essere classificati come dei cementificatori o come soggetti che non hanno a cuore la tutela del patrimonio ambientale. Auspichiamo, che sul tema dell’urbanistica ci sia una direzione precisa e chiara basandoci sui fatti e non su posizioni ideologiche”.

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Matzutzi, non ha trascurato un accenno alla delicata vicenda di questi ultimi giorni, legata ai trasporti marittimi: “Ciò che accadrà dal 1° gennaio con l’aumento fino al 25% delle tariffe è semplicemente assurdo e incredibile e avrà immediate e pesantissime ripercussioni sui costi delle materie prime, dei semilavorati e dei prodotti finiti, in entrata e in uscita, andando a gravare anche sul consumatore finale, accentuando l’isolamento economico e geografico con una pesantissima perdita della capacità competitiva delle imprese. Bisogna assolutamente intervenire in qualche modo e trovare una soluzione. Il Governo Nazionale e Regionale hanno questo obbligo”.

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