Incendio doloso nello stabilimento della Geco, parlano i proprietari: "Vortice di minacce e linciaggio pubblico"

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02 gen 2020

"Noi, i nostri figli e i nostri amici abbiamo dovuto leggere durante i giorni di Natale inviti a bruciare i nostri mezzi, a sparare sui nostri operai"

Di: Redazione Sardegna Live

La proprietà e i lavoratori dell’azienda di fertilizzanti di Magomadas Geco srl, vittima di un incendio doloso verificatosi alle 23 del 31 dicembre, hanno denunciato in un post su Facebook "il vortice di minacce e linciaggio pubblico" seguito agli attacchi dell'ex deputato di Unidos Mauro Pili.

"Noi, i nostri figli e i nostri amici abbiamo dovuto leggere durante i giorni di Natale inviti a bruciare i nostri mezzi, a sparare sui nostri operai e altro ancora senza che Pili abbia mai ritenuto opportuno moderare e calmare gli animi", si legge sul social. L'azienda ribadisce che l'attività di trasformazione dei rifiuti organici in fertilizzanti per l'agricoltura viene esercitata "lecitamente, ed è non solo in regola ma anche ecologica".

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Di seguito il messaggio su Facebook:

“Mani infami ieri hanno appiccato fuoco al frutto di tanto onesto lavoro.

Sono andati perduti i due gruppi elettrogeni e tante altre apparecchiature, per un valore di diverse decine di migliaia di euro che non saranno risarciti da nessuna assicurazione.

Fino ad oggi abbiamo ritenuto giusto, per il rispetto che dobbiamo a tutti i nostri amici e collaboratori, tenere un profilo basso, rifiutando qualsiasi polemica pur di non scendere allo stesso livello di chi ingiustificatamente ha ritenuto di doverci insultare, offendere ed accusare.

Tuttavia ieri notte è stata superata una linea invalicabile, quella che distingue la società civile da quella incivile.

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Lo ribadiamo per l'ennesima volta, esercitiamo lecitamente la nostra attività che ci teniamo a ribadire non è solo IN REGOLA, ma è anche ECOLOGICA. Trasformiamo i rifiuti organici in ammendanti per l’agricoltura.

Il nostro processo industriale è all'avanguardia e cerchiamo di svilupparlo e implementarlo ogni giorno con nuovi brevetti ed il lavoro altamente specializzato dei nostri tecnici e collaboratori.

Su questa attività sin dall’inizio si è abbattuta una tormentata quanto ingiustificata azione mediatica con fini che riteniamo non allineati con quelli professati.

Siamo persone normali come voi lettori.

Abbiamo le nostre famiglie, viviamo e abbiamo i nostri amici in Sardegna nelle piccole comunità di Magomadas, Tresnuraghes, Flussio, e tutto attorno alla Planargia.

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Proprio durante le feste, con una tempistica che la dice lunga sulla cultura, sugli animi e le intenzioni dei nostri nemici, siamo stati strappati al calore delle nostre famiglie e gettati in un vortice fatto di preoccupazioni, minacce, linciaggi pubblici.

Siamo stati additati, insultati e bastonati mediaticamente ogni giorno dall'ex onorevole Pili e dai suoi seguaci.

Noi, i nostri figli, i nostri amici, abbiamo dovuto leggere durante i giorni di Natale inviti a bruciare i nostri mezzi, a sparare sui nostri operai e altro ancora sui commenti ai post dell'ex Onorevole, senza che quest’ultimo abbia mai ritenuto opportuno moderare e calmare gli animi.

Al contrario.

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Si sono romanzati banali documenti amministrativi per attribuirci immaginari comportamenti illegali che MAI sono stati riscontrati dagli organi di controllo competenti, i quali al contrario hanno PUBBLICAMENTE dichiarato la nostra totale conformità alle regole.

Solo oggi abbiamo appurato che Pili provvede ad eliminare qualsiasi commento contrario ai suoi obbiettivi.

Tutto ciò senza che MAI venisse chiesta la nostra versione dei fatti, che poi è quella testimoniata dai documenti.

Abbiamo partecipato il 27 dicembre a una riunione pubblica e aperta con i consigli comunali, esponendo con educazione a tutta la cittadinanza le nostre autorizzazioni e le nostre buone intenzioni, in un contraddittorio aperto e democratico da cui l'ex onorevole si è ben guardato dal partecipare.

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Le nostre famiglie, i nostri amici, le persone che credono in un'impresa all'avanguardia che potrebbe dinamizzare un tessuto sociale ed economico morente, non sono cittadini?

Non pagano le tasse? Non sono degni di essere rappresentati?

Forse perché non fanno la voce grossa non esistono?

Ciò che è accaduto ieri altro non è che il frutto di quanto oggi lamentiamo.

Mentre disperati e con la morte nel cuore - mentre tutti festeggiavano il nuovo anno - cercavamo di salvare il nostro lavoro abbiamo dovuto subire l'ennesimo vergognoso affronto di Pili che, pochi minuti dopo, evidentemente molto ben informato, continuando ad offenderci ed insultarci, lasciava intendere che andassero a fuoco dei rifiuti tossici.

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Non sappiamo che nome si possa dare al lavoro dell'ex onorevole.

A voi lettori decidere se si tratta di giornalismo od altro.

A tutti voi che avete a cuore il lavoro, la sicurezza, la legalità e la dignità delle persone chiediamo di esprimervi! Non lasciate che pochi violenti abbiano il sopravvento e l'ultima parola.

Vi ricordiamo per l'ennesima volta che la nostra porta è sempre stata aperta ai controlli e al dialogo costruttivo.

Siamo pienamente fiduciosi nell'operato delle Forze dell'Ordine, che stanno già indagando a tutto campo.

Noi dal canto nostro non molleremo mai l'impegno che abbiamo preso per lo sviluppo del nostro progetto e della nostra terra.

Moltiplicheremo i nostri sforzi e andremo avanti più forti e più determinati di prima.

Un grazie di cuore a tutti coloro che ci hanno espresso solidarietà.

Solo l'operato e il coraggio delle persone giuste può fermare la barbarie.

Grazie e buon anno a tutti.”

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