Cacciatore morto ad Aggius e offese del medico-vegano. Marco Efisio Pisano e l’esposto all’Ordine dei Medici di Salerno: ”Un medico che inneggia altre morti? Va punito”

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08 gen 2020

Come già preannunciato, il referente di Associazione Cpt (Caccia, Pesca e Tradizioni Sardegna) Marco Efisio Pisano invia un esposto disciplinare contro Pasquale Mario Bacco

Di: Alessandro Congia

La morte dell’assessore comunale Andrea Altea, deceduto durante una battuta di caccia ad Aggius, porta con se anche un’altra vicenda altrettanto triste. Quella dei post che incitano l’odio contro i cacciatori e la loro morte, aspetto che è emerso in questi giorni ad opera soprattutto di un medico-vegano.

Le polemiche non sono mancate e come già scritto da Sardegna Live, l’Associazione CPT - Caccia Pesca e Tradizioni Sardegna, attraverso il suo referente Marco Efisio Pisano, (nella foto in altro a sinistra), invia un esposto con richiesta di provvedimento disciplinare nei confronti di Pasquale Mario bacco, iscritto all’Ordine dei medici Salerno (autore di alcuni post d'odio contro i cacciatori e di compiacimento per la morte dell'assessore di Aggius).

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Ecco il testo integrale della missiva

Oggetto: Esposto disciplinare

Il sottoscritto Marco Efisio Pisanu, in qualità di addetto stampa della scrivente Associazione, iscritto all’ordine dei Giornalisti della Sardegna, tess. N° 172908, in nome e per conto della medesima CPTS e delle AA.VV. ANLC e UCS, nonché delle migliaia dei Cacciatori Sardi, segnala a questo Spettabile Ordine la condotta deplorevole del Dr. Pasquale Mario Bacco. Accadeva infatti che in data 5.1.2020, in agro del Comune di Aggius (SS) perdeva la vita il Sig. Andrea Altea, attinto da un corpo di arma da fuoco mentre partecipava ad una battuta di caccia al cinghiale.

A seguito dell’incidente, il destinatario dell’esposto pubblicava un post su Facebook con la foto della vittima, rappresentando come può agevolmente leggersi, la propria gioia per la morte del povero Andrea Altea, inneggiando ed auspicando altre morti.

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Si segnala altresì che, nonostante la piattaforma Facebook abbia censurato il post in oggetto a seguito delle migliaia di segnalazioni inviate, il medico (non pago) abbia pubblicato un altro post altrettanto spregevole e offensivo nel quale rivendicava la propria posizione. Tale disprezzo della vita umana stride in maniera eclatante con i principali doveri del medico (in primis, quello di salvaguardare la vita) sanciti sia nel giuramento che nell’art. 3 del codice deontologico che, altresì, impegna il medico nella tutela della salute individuale e collettiva vigilando sulla dignità, sul decoro, sull’indipendenza e sulla qualità della professione.

E’ d’evidenza come l’autore del post indicato violi tutti i principi sopra menzionati e costituisca con la sua opera un pericolo per tutti coloro che dovessero essere “curati” da lui in quanto rischierebbero la propria vita laddove non avessero convinzioni e stile di vita confacenti all'ideologia del predetto professionista.

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Non si osa neppure immaginare quale sia il livello di cure che egli attuerebbe nei confronti di appassionati di attività venatoria che dovessero rivolgersi al suo studio ed è forte il sospetto che, in linea con quanto scritto su Facebook, eviterebbe la somministrazione di cure efficaci proprio per aumentare il numero dei cacciatori deceduti.

E’ palese pertanto il pericolo che consegue al proseguimento dell’attività clinica del predetto medico e pertanto, al fine di tutelare la salute dei pazienti si impone un provvedimento di immediata sospensione del medico dall’attività, in attesa di valutare l’eventuale trattamento sanzionatorio che, si auspica, precluda per il futuro l’esercizio al predetto iscritto proprio in ragione del forte pericolo che egli possa attuare il piano di eliminare coloro che svolgono attività a lui non congeniali.

A seguito di quanto esposto, si chiede a codesto Spettabile Ordine dei medici che vengano presi i provvedimenti disciplinari nel confronti dell’iscritto al fine di tutelare la salute, la vita dei pazienti e l’onorabilità della altissima professione medica a cui ognuno di noi deve tanto e che non può essere infangata in una maniera così becera. Certi di un pronto e severo intervento, in attesa di riscontro, cogliamo l’occasione per porgere i nostri più cordiali saluti”.

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