I genitori del bimbo segregato chiedono patteggiamento: avrebbero lo sconto di un terzo della pena

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09 gen 2020

La vittima rinchiusa per ore al buio senza sedie, letto, cibo e giocattoli e costretto ad ascoltare degli audio che riproducevano voci demoniache

Di: Redazione Sardegna Live

I genitori dell'11enne segregato e maltrattato per mesi ad Arzachena hanno chiesto il patteggiamento.

La madre e il padre della vittima, dopo l'arresto, hanno ammesso le loro responsabilità e per questo sono stati trasferiti ai domiciliari. Patteggiando avrebbero diritto alla diminuzione di un terzo della pena.

L'accusa per i due e per una zia del bimbo che si trova in carcere e di maltrattamenti e sequestro di persona.

Secondo quanto ricostruito la vittima sarebbe stata sottoposta a punizioni severissime, botte, digiuno, e maltrattamenti come docce gelate (addirittura dodici in un giorno). Il piccolo trascorreva le ore chiuso in una stanza al buio senza giocattoli, cibo, letto o sedie.

"Neanche gli animali sono come te - gli avrebbe detto la zia in un'occasione -. Devi fare la fame, è inutile che piangi. Mi vergogno di te. Questo bimbo deve stare solo come un cane".

Nello smartphone della donna gli inquirenti avrebbero trovato decine di file audio con voci alterate che incutevano timore all'11enne convincendolo della presenza di entità demoniache per terrorizzarlo.

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