Sassari celebra la Giornata della Memoria

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27 gen 2020

Campus: “Dall’odio si può guarire”

Di: Antonio Caria

Sono stati oltre mille studenti arrivati da tutto il territorio i protagonisti dell’evento promosso dal Comune di Sassari per celebrare la Giornata della Memoria e ricordare le vittime dell’olocausto.

Ad aprire i lavori, al teatro comunale, è stato il presidente del Consiglio comunale, Maurilio Murru che, rivolto ai ragazzi, ha rimarcato come “Sarete voi a costruire le coscienze del futuro, perché sarete chiamati voi domani, anzi già da oggi, già da ora, a proseguire questa azione di mantenimento della Memoria della tragedia dell’olocausto”.

“Più il tempo dilata questo ricordo – ha aggiunto –, allontana questi fatti, più noi dobbiamo essere capaci di urlare, sempre più forte il dolore di queste vittime e delle loro famiglie, affinché queste tragedie non si ripetano”.

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«L'olocausto è stato compiuto non da un singolo dittatore, ma dalle migliaia di uomini che si sono prestati a uccidere altri uomini – ha dichiarato il sindaco Gian Vittorio Campus -. Così come tutti i genocidi del Novecento, perpetrati per motivi razziali, religiosi, etnici. Ma non ci sono giustificazioni, e la responsabilità è di chiunque ha accettato, ne ha preso parte e non si è opposto».

Il vescovo Gian Franco Saba ha chiesto agli stessi studenti che sappiano sempre sviluppare una mente critica, intesa come capacità di discernere il bene dal male. Un appello all’importanza del rispetto verso il prossimo è stato lanciato anche dal sindaco di Alghero, Mario Conoci, e da quello di Porto Torres, Sean Wheeler.

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Una cerimonia durata oltre due ore, e che ha visto anche la proiezione di un video sul campo di concentramento di Auschwitz e l'esibizione della Dance School Number One, il balletto, seguito da alcune letture, del liceo Azuni. con le performance della corale studentesca (composta da alunni e alunne dell'istituto tecnico industriale Angioy, del liceo Canopoleno, del Marconi, dello Spano, del Polo Tecnico Devilla, dell'istituto Paglietti di Porto Torres, del liceo Figari e del Castelvì) insieme alla Vocale Nova Euphonia. E poi ancora le letture del Polo Tecnico Devilla – Dessì – La Marmora e le musiche del quartetto d'archi del Conservatorio.

Inoltre i ragazzi e le ragazze del liceo Canopoleno hanno interpretato la lettera che hanno inviato alla senatrice Liliana Segre, mentre le classi di Thiesi e di Bonorva hanno letto brani sull'olocausto, così come quelle dell'Istituto tecnico Industriali, l'Ipia Pellegrini e l'Ipsar (Istituto professionale per i Servizi per l'enogastronomia e l'ospitalità alberghiera).

Era presente anche il figlio di un sassarese deportato, che è riuscito a tornare a casa. Sergio Rizzi ha introdotto un'immaginaria e toccante corrispondenza tra un padre deportato e la figlia.

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