A Oristano è boom di atti persecutori e maltrattamenti in famiglia, già superati numeri del 2022

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24 mag 2023

Solo nell'ultimo mese sono state eseguite 7 misure cautelari nei confronti di cinque uomini e due donne. In tutto il 2022 erano stati 15 i casi

Di: Redazione Sardegna Live

Nell'ultimo mese gli agenti della Polizia di Stato di hanno dato esecuzione a sette misure cautelari nei confronti di altrettanti soggetti, cinque uomini e due donne, resisi responsabili, a vario titolo, di reati inerenti violenze di genere quali atti persecutori e maltrattamenti in famiglia. Sono sette i codici rossi che il personale in servizio presso la seconda sezione della Squadra Mobile della locale Questura ha trattato negli ultimi giorni, dando esecuzione, dopo rapide attività di indagine, alle misure cautelari e di sicurezza disposte dalla Procura della Repubblica.

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Due uomini e una donna sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per il reato di maltrattamenti in famiglia perpetrati ai danni rispettivamente di coniuge, genitori e figli. Nei confronti di una donna è stata inoltre sospesa la responsabilità genitoriale sui suoi due figli minori per maltrattamenti in famiglia, emersi grazie alla segnalazione giunta in Questura dalle maestre dei bimbi. Altri tre uomini e una donna sono stati invece deferiti all’Autorità Giudiziaria per il reato di “atti persecutori” perpetrati nei confronti di ex compagne e vicini di casa.

Dall’inizio dell’anno la polizia di Oristano, nel contrastare l’increscioso fenomeno in questione, ha dato esecuzione a venti misure cautelari, quattro delle quali in carcere, una agli arresti domiciliari, sei misure di sicurezza con ricovero forzato in casa di cura e nove allontanamenti dalla casa familiare con divieto di avvicinamento alle persone offese. Un bilancio che nei primi mesi dell’anno 2023 ha già superato quello di tutto l’anno 2022, nel quale la Squadra Mobile della Questura aveva eseguito 15 misure cautelari, disposte dal gip del Tribunale di Oristano.

Nei casi esaminati, trasversali per età e status sociale delle persone coinvolte, oltre alle violenze nei confronti di compagne, ex compagne, figli e vicini di casa, fattor comune agli aggressori è stato frequentemente l’abuso di alcool e di sostanze stupefacenti.

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