Cani (Pd): “Più che chiudere librerie e cartolibrerie, Solinas si occupi dei contagi nelle strutture sanitarie”

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14-04-2020

Il Segretario regionale: “Effettuare più tamponi e garantire i reagenti ai laboratori analisi”

Di: Antonio Caria

“Più che della chiusura di librerie e cartolibrerie il presidente della Regione dovrebbe occuparsi dell'emergenza contagi che riguarda le strutture sanitarie”.

Sono queste le parole del Segretario regionale del Partito Democratico, Emanuele Cani, che ha voluto dire la sua sull’ultima ordinanza firmata dal Governatore Christian Solinas.

“I dati che ha fornito lui stesso – aggiunge Cani – dicono che il 69 per cento delle persone contagiate ha contratto il coronavirus in strutture sanitarie. Appare sin troppo chiaro che l'ultima ordinanza, che segue l'onda verde leghista, sia pretestuosa e studiata per minimizzare l’inadeguatezza e l’inadempienza rispetto alla salute dei sardi, cercando di nascondere un fatto grave: si sposta l'attenzione dei cittadini impedendo l'apertura di librerie e cartolibrerie per non affrontare e dire le difficoltà e le evidenti problematiche che riguardano il funzionamento dell’emergenza che sta in capo all'assessore alla sanità, da giorni assente dalle scene regionali”.

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A suo modo di vedere “Sarebbe opportuno che la Regione, e l'intera scala gerarchica preposta ad affrontare le problematiche che riguardano questa gravissima emergenza si adoperassero in maniera seria e con atti che vedano al primo punto la necessità improrogabile di effettuare più tamponi e garantire ai laboratori analisi preposti i reagenti, notoriamente insufficienti, per risposte celeri di eventuali positività. Così come mascherine e dpi vari di cui impone obbligo anche ai cittadini debbono essere garantite”.

“A tale proposito, con l'occasione, – conclude – vogliamo ringraziare l'intervento del ministero della Difesa che ha eseguito un numero consistente di tamponi nelle realtà più critiche della Sardegna. Mentre altre regioni, pur nella autonomia e differenziazione progettano la fase due qui ancora non si riesce a comprendere se sia sotto controllo la fase uno. Il problema è serio e va affrontato in maniera competente, puntuale e radicale e non con ordinanze spot che poco o nulla cambiano”.

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