Consigliera insultata in streming: "Amarezza, lontani da cultura del rispetto"

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01 mag 2020

Una collega si era domandata se fosse "andata a fare la battona" dopo che aveva lasciato il consiglio comunale in streaming per impegni di lavoro

Di: Redazione Sardegna Live

Bufera sul Consiglio comunale di Olbia dopo la "surreale" seduta tenutasi in streaming sul canale Youtube dell'amministrazione il 29 aprile.

Dopo l'aspro scontro verbale tra il sindaco Settimo Nizzi e il consigliere Davide Bacciu (VIDEO), infatti, si è registrato un ancor più increscioso episodio condannato dagli stessi consiglieri presenti e dall'opinione pubblica.

Mentre il presidente del consesso civico, Giampiero Mura, faceva l'appello, è emerso che l'esponente della minoranza Patrizia Desole era dovuta andare via per impegni di lavoro. "Impegni di lavoro alle 10 (le 22,

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ndr)? Cosa deve fare la battona in via Genova?", si è domandata la collega Giulia Derosas, probabilmente inconsapevole di aver il microfono attivato. Una battuta sgradevole che ha generato l'indignazione di tutti i presenti.

"Ragazzi, state attenti a quello che dite", è intervenuto desolato il consigliere Antonio Loriga. Poi Ivana Russu: "Penso che i consiglieri si siano bevuti il cervello. Sentire una donna che insulta un'altra donna facendo una battutta sessista non lo ammetto. Non vi permettete in questo Consiglio. Qua non c'è nessuno che può insegnare qualcosa alla consigliera Desole per le battaglie che ha fatto e che continua a fare. E una battuta così vile e stupida identifica la pochezza della persona che l'ha fatta. Siete indifendibili".

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LA RISPOSTA. "Con amarezza ho appreso ieri del grave episodio che mi ha investita - è la replica della diretta interessat, Patrizia Desole -, accaduto durante il Consiglio comunale, subito dopo che, per ragioni di lavoro, mi sono assentata. Purtroppo, il fenomeno della violenza sulle donne non conosce orari, ora in tempo di pandemia è aumentato in maniera esponenziale. Le gravi frasi offensive proferite contro la mia persona evidenziano di quanto ancora siamo lontani dalla cultura del rispetto, condizione imprescindibile e necessaria per ogni relazione e convivenza umana".

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"Ancora una volta - prosegue la consigliera - sono costretta a prendere atto del fatto che c’è ancora tanto da fare per affermare la cultura del rispetto e del riconoscimento delle donne e che non può essere affrontato solo a livello normativo, ma deve riguardare ogni singola persona, affinché si affermi una coscienza collettiva che sgretoli i mai superati stereotipi e pregiudizi: quelli di una cultura maschilista. Mi addolora che una giovane donna, che si affaccia alla vita politica, che dovrebbe essere un esempio per le giovani, si riveli invece portatrice di una sub cultura del non rispetto, primitiva e triviale, esprimendo frasi ingiuriose contro un’altra donna senza avere cognizione della gravità e della portata di tali affermazioni, nella massima istituzione cittadina, dove ogni consigliere/a esprime il mandato conferitogli dalla cittadinanza".

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"Se dal punto di vista personale tengo per me le considerazioni che esternerò privatamente, come consigliera, per il ruolo che ricopro e per le battaglie che da sempre porto avanti e che mi caratterizzano, non posso non esprimere il forte rammarico e sbalordimento per la portata di tali affermazioni ingiuriose. Resta ancora tanta strada da percorrere e in particolare mi rivolgo alle giovani donne, affinché sviluppino la consapevolezza che lottare per i nostri diritti è fondamentale e imprescindibile. Questi fatti mi impongono di rafforzare ulteriormente il mio impegno, perché esternazioni di questo genere non vadano derubricate come fossero dettate da distrazione o leggerezza momentanea, ma che in realtà rappresentano l’aver assimilato una società patriarcale".

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E ancora: "Promuoverò tutte le azioni possibili affinché questa cultura imperante, di stampo maschilista e sessista sia superata indipendentemente dalle appartenenze politiche. Resto in attesa di vedere come chi amministra questa città vorrà valutare questo episodio, sperando voglia cogliere l’occasione per riflettere e mettere in campo azioni fattive di cambiamento. Uscire dal patriarcato è un processo lungo e complesso, lo comprendo, implica un lavoro profondo su sé stesse/i di presa di consapevolezza, assunzione di responsabilità e cambio di passo, non solo con le parole ma anche con i fatti".

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