Ricettazione di opere d'arte, un uomo in manette

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30 mag 2020

Arrestato Dragan Ahmetovic, il cittadino bosniaco già noto per la vicenda della figlia Esperanza, uccisa due anni fa a Cagliari

Di: Redazione Sardegna Live

È finito in manette Dragan Ahmetovic, il cittadino bosniaco già noto alle forze dell'ordine per la vicenda di sua figlia Esperanza, la piccola morta in circostanze mai chiarite nel dicembre di due anni fa a Cagliari. L'uomo è accusato ora di ricettazione.

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A portare avanti l'indagine denominata "Sant'Avendrace" la polizia di Quartu Sant'Elena. Ahmetovic sarebbe coinvolto nella ricettazione di beni rubati tra i quali compaiono due preziose opere d'arte appartenenti alla chiesa di Sant'Avendrace e raffiguranti una natività e l'immagine del santo a cui è intitolata la chiesa. I due quadri, risalenti rispettivamente al '700 e all'800, erano stati trafugati dai locali dove erano custoditi a Selargius.

Secondo quanto riferito dagli inquirenti, l'uomo sarebbe entrato in possesso delle opere e di altra merce rinvenuta in un edificio che lo stesso occupava abusivamente. Il bosniaco avrebbe tentato di rivendere i quadri a dei potenziali acquirenti senza concludere le trattative. A far scattare le indagini un video pubblicato sui social network nel quale Ahmetovic, evidentemente ubriaco, minacciava di uccidere un connazionale. Nelle immagini l'uomo avrebbe mostrato un fucile calibro 12 manifestando la volontà di utilizzarlo contro il "rivale". Il sentimento di rancore nei confronti del destinatario del messaggio nasceva da vecchie ruggini ma soprattutto dal fatto che il secondo aveva testimoniato nel procedimento penale relativo all'omicidio della piccola Esperanza, per il quale entrambi i genitori erano stati inizialmente fermati.

La polizia aveva così effettuato diversi sopralluoghi nell'area occupata abusivamente, dove gli agenti avrebbero individuato anche una vasta discarica abusiva. Durante le perquisizioni, compiute dal Reparto Prevenzione Crimine Sardegna, il Nucleo Cinofili della Polizia di Stato di Abbasanta e il Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica, l’indagato avrebbe finalmente restituito spontaneamente i quadri rubati.

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