Si chiude in camera con la madre e la minaccia con coltello e bastone: denunciato

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31 mag 2020

Ennesimo dramma tra le mura domestiche, provvidenziale l’intervento delle Volanti della Polizia

Di: Alessandro Congia

Sulla linea del 113 è pervenuta una richiesta di aiuto da parte di un ragazzo, perché il proprio fratello si era rinchiuso in una stanza con la madre, brandendo un coltello e un bastone.

Gli agenti della Squadra Volante, coordinati dal dottor Massimo Imbimbo, sono intervenuti immediatamente e al loro arrivo hanno trovavano il giovane nel cortile condominiale che ancora sbraitava contro il proprio fratello affacciato al balcone.

I poliziotti, una volta riportato alla calma il ragazzo e allontanatolo dal luogo, sono entrati nell’appartamento, dove hanno trovato la madre e gli altri due fratelli, che poco prima erano riusciti a farlo uscire di casa prima dell’arrivo della Polizia.

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Gli agenti hanno avuto riscontro di una situazione conflittuale che andava avanti ormai da tempo, già ben conosciuta alle Forze di Polizia e in cui la convivenza col fratello era ormai diventata impossibile, a causa del suo atteggiamento minaccioso. In uno dei tanti episodi l’uomo era arrivato addirittura a colpire uno dei due fratelli in volto, procurandogli una grave ecchimosi su un occhio.

Stavolta, uno dei figli ha chiamato subito la Polizia, appena si è accorto che il fratello stava per l’ennesima volta minacciando la madre, tenendo fra le mani un manico di piccone, solo perché la donna lo aveva ripreso, chiedendogli di abbassare il volume troppo alto della musica. Il ragazzo è stato così deferito all’Autorità Giudiziaria per il reato di minacce aggravate.

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La Polizia di Stato continua a rivolgere la massima attenzione soprattutto nei confronti delle situazioni in cui l’ultimo periodo di convivenza forzata e prolungata abbia potuto incidere negativamente sui contesti famigliari più problematici, acuendo realtà già conflittuali e determinando un sommerso di violenze e maltrattamenti.

A disposizione delle vittime di violenza vi è anche un sistema facile ed immediato per chiedere aiuto: YouPol, l’App della Polizia di Stato contro il bullismo, spaccio e oggi anche violenza domestica e maltrattamenti, che fornisce uno strumento in più alle vittime di questi ultimi reati, potendo inviare in tempo reale messaggi con richieste di aiuto o solo lanciare un allarme con l’invio della propria posizione.

Nella consapevolezza che la violenza domestica e i reati compiuti in ambito famigliare non sono un “fatto privato”, ma un problema della società e che ogni cittadino è parte responsabile della società civile, è importante ricordare che tramite YouPol anche chi è stato testimone diretto o indiretto – per esempio i vicini di casa – può denunciare questi episodi di violenza, inviando segnalazioni, anche in anonimato, corredate anche di foto e video.

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