Cagliari. Protesta sotto il Palazzo della Regione: "Infermieri: responsabilità e competenza, ma poca riconoscenza"

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15 giu 2020

“La nostra richiesta è quella di una profonda riforma che preveda diversi punti"

Di: Marco Orrù

Non vogliono essere chiamati eroi, chiedono un riconoscimento maggiore dei propri diritti. E per farlo, circa 150 infermieri sono scesi in piazza questa mattina a Cagliari, sotto il Consiglio regionale, in via Roma a Cagliari, in contemporanea con altre città italiane, grazie al ‘Movimento Nazionale Infermieri’.

“La nostra richiesta è quella di una profonda riforma – affermano alcuni rappresentanti del Movimento - che preveda diversi punti:

· l'uscita dal comparto sanità, ovvero un contratto unico per le professioni infermieristiche che ridefinisca la posizione contrattuale dell’infermiere, con conseguente aumento del salario e delle indennità;

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· superare il vincolo di esclusività che ci incatena al datore di lavoro, la professione appartiene a noi e non al datore di lavoro, siamo noi che abbiamo l’obbligo di aggiornamento professionale, siamo noi che ci paghiamo l’iscrizione all’ordine, vorremmo avere l’opportunità di espletare la libera professione;

· il riconoscimento delle competenze specialistiche, una legge specifica per dare struttura alla formazione universitaria degli Infermieri, per dare un’identità e una valorizzazione alla Scienza Infermieristica, con facoltà e docenti dedicati senza interferenze di altre categorie;

· che venga debitamente riconosciuto il lavoro notturno perché nell'ultima "Riforma Pensioni" ci hanno estromesso dall'essere considerati "lavoro usurante" in quanto hanno imposto un limite irraggiungibile;

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· l’adeguamento delle dotazioni organiche e la rimodulazione degli standard assistenziali per migliorare la qualità dell'assistenza e ridurre il rischio di stress psico-fisico. Inoltre, anche l’incremento delle figure di supporto in tutti gli ambiti di lavoro, dicendo basta al demansionamento e all’infermiere tuttofare;

· l’abbattimento del precariato con la stabilizzazione dei contratti a tempo determinato e lo scorrimento delle graduatorie in essere;

· l’agevolazione della mobilità interna ed esterna, perché anche noi abbiamo diritto a goderci la nostra famiglia e a lavorare nella nostra regione di appartenenza;

Siamo pronti a dialogare per tutto questo. E’ il riconoscimento che vogliamo, per il lavoro svolto durante la pandemia e per quello che svolgiamo quotidianamente. Siamo oltre 35 mila infermieri concordi per un unico grande e doveroso obiettivo. Mai come ora siamo tutti compatti”.

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Queste invece le parole di Chiara Alagna, referente per Cagliari del Movimento nazionale degli infermieri: "Ci hanno chiamato eroi e applaudito dai balconi, ma noi ci siamo sempre stati, anche prima dell'emergenza Covid-19, e ci saremo anche dopo. Vogliamo che il governo ci ascolti, mi pare il momento giusto per essere considerati, non possiamo esserlo solo durante l'emergenza".

Oltre ai presenti, hanno partecipato, anche solo in maniera virtuale, tantissimi altri infermieri impegnati nei vari reparti, grazie all’hashtag #AncheIoSonoInPiazza e #AncheIoSonoInMovimento. Verso la metà della manifestazione, sono stati liberati al cielo diversi palloncini rossi in memoria dei tanti professionisti sanitari che hanno perso la vita a causa del Covid-19.

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