Brigata Sassari. “I Pifferi” dei granatieri anziché Dimonios al 109° anniversario della sua costituzione
Per i vertici militari scelta dettata da esigenze di uniformità. Il Generale Manca: “Durante la Prima Guerra Mondiale la Sassari non si è uniformata a chicchessia né in fatto di Caduti né di onorificenze ai singoli e ai reparti”
Di: Dante Tangianu - Generale E.I. in congedo | Nella foto di copertina il Luogotenente Andrea Atzeni ex Capo Musica della Brigata
Il primo marzo scorso, la Brigata Sassari ha celebrato il suo 109° anniversario della sua costituzione, 1° marzo 1915, con una cerimonia solenne presso la caserma “Gonzaga”. Il Generale Comandante, Stefano Messina, ha elogiato tutti i “sassarini”, depositari di quei valori profondi che animano i Dimonios. “I nostri soldati onorano questa eredità giorno dopo giorno con fierezza e abnegazione, vivendola come una precisa responsabilità che va assunta con il costante impegno nell’addestramento e nella crescita professionale”.
Rispetto agli anni precedenti, stavolta nel cerimoniale c’è stata una novitàche non è passata inosservata, soprattutto a coloro che di novità, per lo stesso tema, furono i protagonisti, a metà degli anni ’90, dell’adozione e dell’esecuzione dell’Inno della Brigata Sassari, Dimonios, entrato da subito nel cuore di tutti i sardi.
Parliamo del Generale Nicolò Manca, primo Comandante sardo della Sassari, che volle per la sua Brigata un Inno identitario; dell’autore dello stesso Inno, l’allora Capitano Luciano Sechi, e del primo Capo Musica, Andrea Atzeni, direttore della Banda dal 1988, anno della ricostituzione della stessa Brigata.
Magomadas, Monumento ai Caduti e una bambina accanto alla scultura in pietra dell'Inno Dimonios
Il Generale Manca, presente alla cerimonia, ha dovuto assistere
Alla base della decisione dei vertici militari, circa la sostituzione dell’Inno della Brigata, c’è stata la volontà “…di uniformare le modalità di rassegna da parte dei partecipanti a cerimonie militari”. In tal senso, “…le S.A. hanno disposto l’adozione dell’Inno “I Pifferi” quale musica d’ordinanza da eseguire in occasione della resa degli onori”.
Dunque, non solo Dimonios tra le musiche penalizzate.
Delusione e tristezza anche da parte del Colonnello Luciano Sechi, l’autore dell’Inno.
Il Luogotenente Andrea Atzeni, di recente in congedo, ha descritto con efficaci parole il suo comprensibile stato d’animo del momento: “Sono addolorato, soprattutto perché, in rispetto della Sassari, dei suoi Caduti e della sua Storia, non si può agire, così com’è accaduto il 1° marzo scorso, con tanta leggerezza e superficialità”. L’ex Capo Musica della Brigata, a testimonianza della sua profonda dedizione alle mostrine bianco-rosse, ha appena scritto un libro autobiografico dal titolo “MUSICA, DIMONIOS!”.
Certo, se da una parte si può anche capire l’esigenza dell’uniformità delle musiche in un momento altamente simbolico delle cerimonie militari, quale quello molto toccante della resa degli onori, dall’altra ci si chiede perché all’interno della Festa dell’anniversario della sua costituzione, la Brigata Sassari non possa più esprimersi, sempre nello stesso momento del protocollo, con il proprio linguaggio identitario di Dimonios. Che è sintesi di spirito e valori universali del popolo sardo, di cui i “sassarini” della Grande Guerra furono figli e nobili interpreti, anche fino alla morte per la difesa della Patria. Sublime esempio di sacrificio e lascito indelebile e garanzia di dirittura morale per le future generazioni.