Maltrattava i genitori e la sorella, i poliziotti mettono fine all’incubo familiare che durava da due anni

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11 lug 2020

Gli investigatori della squadra Mobile seguivano la vicenda dai contorni assurdi

Di: Alessandro Congia

Ieri mattina gli investigatori della Terza Sezione – Reati contro la Persona – della Squadra Mobile hanno dato esecuzione all'ordinanza cautelare del divieto di avvicinamento nei confronti di un 45enne dell’hinterland cagliaritano, indagato per maltrattamenti contro familiari e conviventi e lesioni personali aggravate ai danni dei componenti della propria famiglia, i genitori ultrasessantenni e la sorella.

Da tempo i poliziotti seguivano la vicenda, avendo avviato continui contatti con le vittime, anche per aiutarle a far emergere la loro dolorosa situazione. E’ così che da questa primavera gli anziani genitori, insieme alla loro figlia, hanno trovato il coraggio di agire, presentando la denuncia in Questura, e raccontando nei minimi dettagli tutta la loro sofferenza. Da troppo tempo e in varie occasioni, i tre sono stati costretti a subire umiliazioni, aggressioni verbali e fisiche da parte del loro figlio e fratello, dedito costantemente all’uso sia di droghe che di alcol, ragione per cui sottraeva anche soldi e gioielli ai propri familiari per procacciarsi le sostanze.

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Ultimamente sarebbe diventato sempre più violento, costringendo i familiari a barricarsi in casa e rivolgersi sempre più spesso alle forze dell’ordine, fatto che accresceva in modo esponenziale l’aggressività dell’indagato.

Le indagini degli investigatori della Squadra Mobile hanno fatto emergere un quadro indiziario robusto che ha consentito di configurare compiutamente nelle condotte del soggetto il delitto di maltrattamenti attraverso l’evidenza delle reiterate ingiurie, minacce, angherie, aggressioni fisiche e verbali.

L’uomo da stamane è sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento nei confronti dei suoi familiari: questa comporta il divieto di avvicinarsi oltre che al loro domicilio anche ai luoghi frequentati dalle vittime e di comunicare con le stesse.

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