Cagliari. Minacce e chiamate in piena notte alla vicina, 70enne indagato per atti persecutori

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31 lug 2020

Nonostante i continui ammonimenti da parte del questore di Cagliari, l'uomo avrebbe proseguito le azioni di disturbo e intimidazione nei confronti della vicina di casa

Di: Giammaria Lavena

Nella mattinata di ieri, a Cagliari, è stata eseguita un'ordinanza cautelare della custodia in carcere a carico di un 70enne cagliaritano, indagato per atti persecutori ai danni di una 50enne, sua vicina di casa. L'uomo, non nuovo a questo tipo di condotte, era stato denunciato dalla donna dopo che, nonostante l’ammonimento del questore di Cagliari, avrebbe continuato a molestarla e minacciarla.

Secondo quanto riferito alle autorità, il disturbatore controllava i movimenti della vittima e delle persone che accedevano alla sua abitazione; la minacciava ogni volta che la incontrava, facendo squillare a qualsiasi ora del giorno e della notte il telefono di casa, e arrivando addirittura a salire sul tetto in piena notte e produrre dei rumori in modo da impedire alla donna di riposare. A questo seguivano recapiti di lettere intimidatorie “anonime”, oltre a danneggiamenti vari.

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Nonostante gli fosse stato notificato anche l’ammonimento del questore, l'uomo avrebbe continuato a compiere tali azioni. La situazione non è migliorata neanche in seguito all'applicazione di misure cautelari da parte dell’autorità giudiziaria: dapprima con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, e successivamente attraverso il divieto di avvicinamento alla persona offesa (ripetutamente violate), e, infine, il divieto di dimora nella città di Cagliari.

Negli ultimi due mesi le azioni di disturbo e intimidazione da parte dell'uomo non sarebbero cessate, nella totale insofferenza per le regole e le prescrizioni, ma soprattutto evidenziando la volontà patologica di creare disagio e turbamento nella vita della vittima.

Il cagliaritano, che avrebbe cercato in tutti i modi di ingannare le forze dell’ordine circa la sua attuale dimora, è stato rintracciato e, ieri, trasferito nel carcere “Ettore Scalas” di Uta, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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