Detenuto violento picchia due agenti della Penitenziaria. Cireddu: “Stillicidio di aggressioni”

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08 ago 2020

Un agente ed un ispettore finiti al pronto soccorso

Di: Alessandro Congia

“E’ uno stillicidio di aggressioni, occorrono interventi concreti, le circolari dipartimentali non risolvono il problema, i problemi all’interno degli Istituti sono determinati anche e soprattutto dai detenuti psichiatrici”.

Lo dice con rabbia e profonda amarezza il segretario regionale Uil-Pa Polizia Penitenziaria, Michele Cireddu che racconta l’accaduto: “Ennesimo episodio di aggressione a danno degli agenti nel carcere di Uta – dice il sindacalista - un detenuto di origine nord africana affetto da problemi psichiatrici noto per comportamenti aggressivi e minacciosi nei confronti del personale, improvvisamente ha dato in escandescenza ed ha aggredito un agente con dei violenti pugni sul volto. L’ispettore responsabile del turno e’ intervenuto per cercare di immobilizzare il detenuto ed ha subito una manata nel volto. Entrambe sono stati costretti a ricorrere alle cure del pronto soccorso per le ferite riportate ed all’agente e’ stato suturato il labbro.

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”Mentre l’attenzione del Capo del Dipartimento sembra focalizzata all’allocazione dei detenuti 41 bis in Sardegna, inesorabilmente continuano le aggressioni a danno dei nostri agenti.

Spesso ci si dimentica che negli istituti sardi ci sono anche detenuti con gravi problemi psichiatrici che si trovano in carcere perche’ sono stati chiusi i manicomi psichiatrici giudiziari e non sono stati previste strutture alternative. Esistono le Rems ma possono ospitare solo pochi detenuti , di conseguenza la stragrande maggioranza di coloro che potevano essere assegnati in quelle strutture sono invece negli Istituti ordinari. Continuiamo a denunciare la mancanza di strumenti che possono prevenire le aggressioni e possono agevolare il personale nella gestione di tali situazioni, ma il Capo del Dipartimento si e’ limitato ad emanare una circolare che assicura il trasferimento immediato dei detenuti responsabili di aggressione a danno degli Agenti. Assicurare almeno questa disposizione sarebbe già un primo passo che riteniamo assolutamente insufficiente perche’ sposta semplicemente il problema da un Istituto ad un altro.

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Se il Dipartimento non metterà in atto degli interventi concreti e non meramente burocratici non e’ difficile prevedere che lo stillicidio di aggressioni continuerà inesorabile e le conseguenze le pagheranno i nostri poliziotti evidentemente considerati come l’anello debole della catena.

Ogni aggressione subita dai nostri poliziotti e’ una sconfitta per lo Stato e delle Istituzioni, siamo fortemente amareggiati, gli agenti non meritano assolutamente questa indifferenza ed un simile trattamento. Al personale va la solidarietà e la vicinanza mia personale e di tutta la Uil – ha concluso Michele Cireddu.

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