Fine della fuga di Johnny lo zingaro: è stato arrestato

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15 set 2020

‘La fuga è sempre per amore’, ammanettato dagli uomini delle squadre Mobili di sassari e Cagliari

Di: Redazione Sardegna Live

Giuseppe Mastini era scappato per la settima volta alcuni giorni fa, benché fosse ormai vicino alla semilibertà. Preso dagli uomini del Servizio centrale operativo della Polizia e dalle squadre mobili di Sassari e Cagliari.

Giuseppe Mastini, detto Johnny lo zingaro, è stato arrestato a Sassari. Gli uomini del Servizio centrale operativo della Polizia e delle squadre mobili di Sassari e Cagliari - come riporta Il Corriere della Sera - hanno compiuto l’operazione nella mattinata di martedì, dopo aver individuato il latitante in una villetta isolata nelle ore scorse.

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«La fuga è sempre per amore», ha detto agli agenti. La compagna di Mastini non si trovava con lui al momento dell’arresto, e non sarebbe in Sardegna. È probabile che fosse lei la donna con cui Mastini si parlava in dialetto sinti stretto utilizzando due telefoni-citofono intercettati dalla Polizia. Durante la fuga, Mastini aveva tinto i capelli di color biondo platino.

In carcere da anni per tre omicidi — gli ultimi delitti risalgono alla fine degli anni Ottanta — era evaso sette volte: l’ultima dieci giorni fa, al termine di dieci giorni di «licenza».

Mastini ha una lunghissima storia di evasioni alle spalle: le prime quattro furono organizzate da riformatori e carceri dov’era stato rinchiuso da minorenne; per le altre tre — come per l’ultima — gli è bastato non tornare in cella dopo un permesso. L’udienza per la semilibertà era fissata per il prossimo febbraio.

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«Quella della fuga è una scelta inspiegabile», avevano detto all’unisono don Gaetano Galia, direttore del Centro salesiano che aveva accolto Johnny nell’ultimo anno e mezzo di permessi, e l’avvocato torinese Enrico Ugolini. «Io non sono deluso per il tradimento della fiducia — aveva aggiunto don Gaetano — ma perché temo che il suo percorso di reinserimento sia definitivamente concluso; ormai il suo destino è la fuga o il carcere, dal punto di vista del recupero è come se fosse morto». (Fonte Il Corriere della Sera)

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